E' un Tospovirus (famiglia Bunyaviridae) in grado di infettare oltre 1000 specie vegetali appartenenti a diverse famiglie botaniche. Riveste particolare importanza in colture ortive quali cicoria (Pan di zucchero), lattuga, melanzana, peperone, pomodoro, patata, piante aromatiche, basilico e origano. Può colpire anche essenze spontanee quali Fumaria officinalis, Oxalis, Sinapis, Veronica, Mentha arvensis, Chenopodium album, Cirsium arvense e altre.
E' trasmesso in natura da diverse specie di tripidi, in prevalenza da Frankliniella occidentalis.
Il virus può essere diffuso anche con la propagazione di piante infette con talee o altri organi di moltiplicazione vegetativa. Gli strumenti da taglio possono rappresentare ulteriori vie di trasmissione.
Su pomodoro l'infezione si manifesta sulle giovani foglie con la colorazione violacea delle nervature sulla pagina inferiore, cui segue la formazione di aree gialle e necrosi dei tessuti. Le porzioni necrotiche possono confluire fino a dare origine alla cosiddetta “bronzatura”. Le giovani piante possono essere soggette a nanismo e in alcuni casi le necrosi possono osservarsi anche su piccioli e fusto. Nel caso di infezioni tardive le necrosi sono limitate all’apparato fogliare.
Le bacche presentano deformazioni e soprattutto aree decolorate con tacche infossate circolari. In caso di grave attacco sono visibili imbrunimenti interni, suberificazioni e profonde fessurazioni longitudinali.
Su peperone le piante infette mostrano ingiallimenti sulle foglie seguiti da punteggiature necrotiche; in caso di infezione precoce le piante possono presentare nanismo, vegetazione affastellata e avvizzita. Analogamente al pomodoro le necrosi possono estendersi al fusto dove assumono aspetto e consistenza suberosa. Le foglie evidenziano una maculatura giallastro-necrotica anulare. Sulle bacche si formano aree decolorate e depresse di forma circolare, che spesso confluiscono; su quelle di colore verde le aree decolorate sono gialle e viceversa, mentre su frutti rossi la colorazione è giallo verdastra. Con forti attacchi le bacche appena allegate possono risultare completamente imbrunite.
Su lattuga e altre composite come indivia, cicoria e scarola il virus provoca una maculatura fogliare, inizialmente clorotica, cui segue la necrosi della giovane vegetazione giovane e in alcuni casi la morte della pianta. Le infezioni tardive danno come esito produzioni di scarsissimo valore commerciale, per le ampie porzioni di tessuto necrotico che si formano all’interno dei cespi.
E' consigliabile non introdurre nei vivai e nelle aziende materiale vegetale infetto o tripidi vettori del virus. Effettuare un razionale controllo delle erbe infestanti. L'efficace controllo degli insetti vettori consentono di contenere la diffusione del virus
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