2019
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Xylella, l'infezione avanza verso nord

Dopo il ritrovamento del focolaio puntiforme di Monopoli, in zona cuscinetto, la autorità fitosanitarie regionali fanno sapere che è necessario riperimetrare l'area di contenimento e la buffer zone. Intano i nuovi casi del monitoraggio 2018-2019 salgono a 190

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Nel solo comune brindisino di Carovigno le piante infette sono ben 117

Fonte immagine: © Enrico Rovelli - Fotolia

L’infezione da Xylella fastidiosa che affligge gli olivi in Puglia continua la sua avanzata verso settentrione, avvicinandosi al 41° parallelo di latitudine nord , quello che passa vicino a Polignano a Mare. Già in atto il dialogo tra l’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, il ministero per le Politiche agricole e la Commissione Ue per la ridefinizione dell'area demarcata, con un avanzamento della zona di contenimento e della zona cuscinetto.

Infatti, la Xylella fastidiosa sottospecie Pauca ST53, è stata ufficialmente rinvenuta anche nella zona settentrionale del comune di Monopoli, in provincia di Bari, su una pianta di olivo situata nella zona cuscinetto alla latitudine nord di 40,93049618 gradi: una posizione poco più a nord, per avere un’idea, del centro storico di Castellana Grotte, e poco più a sud di Polignano a Mare, che vede il passaggio appunto del 41° parallelo.

L’esigenza di ridisegnare l’area demarcata era stata manifestate già il 29 dicembre scorso dal direttore dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Giuseppe Tedeschi, in occasione dell’inaugurazione, a Gagliano del Capo, di una serra finalizzata alla ricerca di ulteriori cultivar di olivo resistenti alla Xyella. La circostanza è stata ulteriormente confermata ad AgroNotizie ieri da Gianluigi Cesari, segretario della Task force Xyella della Regione Puglia, poiché secondo le norme vigenti, il ritrovamento in zona cuscinetto di un focolaio puntiforme mette in moto la procedura prevista dalla decisione (UE) 2015/789 per il contenimento e l'eradicazione della batteriosi.
 

Il monitoraggio in corso

Con il ritrovamento di Monopoli, l’ultimo in ordine di tempo, refertato il 19 dicembre scorso con il protocollo Seilge 221/2018 dalla Rete di laboratori che fa capo all’Università degli studi Aldo Moro di Bari e all'Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr di Bari, i nuovi casi positivi dall’inizio del monitoraggio 2018-2019 salgono a 190, rispetto ai 144 annunciati il 12 dicembre 2018 dal dirigente generale del Dipartimento Agricoltura di Regione Puglia, Gianluca Nardone.

Vale la pena ricordare che in quella data erano stati pubblicati dal portale istituzionale della Regione Puglia Emergenza Xylella solo 75 nuovi casi, per lo più localizzati a Carovigno (39 casi), e a Ostuni (33 piante infette).

Oggi, sul portale Emergenza Xylella, relativamente al nuovo monitoraggio, sono noti 190 nuovi casi conclamati di Xylella fastidiosa, tutti su piante di olivo, dei quali 119 ricadono nel perimetro del comune di Carovigno, 56 sono invece ad Ostuni, 11 a San Vito dei Normanni, 2 a Ceglie Messapica mentre Fasano e Monopoli restano con un solo olivo infetto.

Nel corso del monitoraggio 2017-2018 erano state esaminate oltre 198mila piante in tutta la Puglia, di varie specie, e 3467 erano stati i casi riscontrati positivi fino alla fine di maggio 2018, con un incremento di piante infette sul precedente monitoraggio del 123,7%.
 

La delimitazione attuale dell'area demarcata

La delimitazione delle aree della Xylella fastidiosa sottospecie Pauca ST53 attualmente vigente è stata predisposta dalla Determinazione del dirigente dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia 674 del 9 agosto 2018 in base al secondo comma, dell’articolo 4 della decisione (UE) 2015/789, come modificata dalla decisione (UE) 2018/927 e sta per essere nuovamente modificata.

Ecco cosa prevede: la “zona infetta” comprende l’intera Provincia di Lecce, l’intera Provincia di Brindisi, i seguenti comuni della Provincia di Taranto: Taranto, Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio jonico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Statte, Torricella e il comune di Locorotondo della Provincia di Bari.

A seguito della delimitazione dello scorso agosto della “zona infetta” è stata ridefinita esternamente a tale area la “zona cuscinetto” posta a nord della zona infetta, che si estende dal mar Ionio al mar Adriatico, con una larghezza non inferiore a 10 chilometri. L'atto dirigenziale dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia stabilisce inoltre che all’interno della zona infetta è individuata la “zona contenimento” ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 2, lettera c) della decisione (Ue) 2015/789 come modificata dalla decisione (Ue) 2018/927, che si estende su un’area adiacente al limite sud della zona cuscinetto, dal mar Ionio al mar Adriatico, con una larghezza di 20 chilometri.

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