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Frumento e mais, la gestione fitosanitaria nel 2020 e 2021

I giovedì dell'Aipp: per il frumento non si sono avute particolari criticità di tipo fitosanitario, per il mais da segnalare la presenza delle fusariosi

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Frumento e mais, presentato il bilancio fitosanitario 2020-2021 (Foto di archivio)

Fonte immagine: © Piotr Krzeslak - Adobe Stock

Senza problemi la gestione fitosanitaria del frumento nel 2020 e 2021, sostanzialmente buona anche per il mais che ha comunque manifestato alcune criticità, specie nel 2021, per la presenza di fusariosi. Questo quanto emerso nel corso del convegno sul bilancio fitosanitario 2020 e 2021 che si è tenuto giovedì 30 settembre 2020, via webinar.

Nel corso del convegno, organizzato da Aipp, Giornate Fitopatologiche e le regioni sono stati presentati i bilanci fitosanitari da parte di: Emilia Romagna (relatori Claudio Cristiani, Riccardo Bugiani e Massimo Bariselli), Veneto (relatori Davide Valentini e Enrico Giuliano Costa), Piemonte (relatori Paolo Colombatto e Andrea Pilati) e Marche (relatori Sandro Nardi e Angela Sanchioni). Le conclusioni sono state presentate da Pierluigi Meriggi per il frumento e da Lorenzo Furlan per il mais.


Il frumento

Per quel che riguarda il frumento, si sono registrati livelli produttivi molto interessanti, diversificati nelle due annate e nelle diverse aree produttive, ma complessivamente buoni e accompagnati da prezzi particolarmente apprezzati dai produttori agricoli. Allo stesso tempo non si sono avute particolari criticità di tipo fitosanitario. Del tutto sotto controllo i fitofagi e anche le malattie, nonostante un andamento climatico molto particolare.

Questo biennio ha quindi consentito alcune letture tecniche particolarmente interessanti:

  • le forti precipitazioni nel periodo autunnale hanno influenzato negativamente le semine, ma allo stesso tempo hanno favorito un buon sviluppo ed approfondimento dell'apparato radicale, che ha consentito di superare senza criticità le siccità del periodo primaverile;
  • problemi di mal del piede si sono riscontrati, ma in modo particolare sulle colture che non avevano avuto una buona concia delle sementi;
  • la disponibilità, specie su frumento tenero, e la scelta di varietà resistenti alle malattie, specie alle fusariosi e al complesso della septoriosi, hanno consentito di limitare gli interventi contro queste avversità;
  • ormai sotto controllo, anche senza il ricorso a trattamenti specifici, l'oidio e le ruggini;
  • l'utilizzo di prodotti particolarmente efficaci, IBE e SDHI, ha consentito di contenere le avversità senza particolari difficoltà, anche limitando il numero dei trattamenti. In molti casi, è stato sufficiente un unico trattamento tempestivo contro la fusariosi per contenere sia il fusarium che la septoria;
  • determinante al fine della corretta gestione fitoiatrica è stato l'impiego dei modelli previsionali che hanno consentito di seguire l'evoluzione epidemiologica dell'oidio e delle ruggini e che sono stati determinanti per il corretto posizionamento dei trattamenti contro il complesso della septoriosi e il fusarium.
  • ancora una volta confermata, dai risultati produttivi e dalle esperienze sperimentali condotte nel biennio, la cattiva abitudine l'esigenza di evitare trattamenti troppo anticipati contro la septoria; i trattamenti eseguiti, tra fine marzo e inizio aprile, in abbinamento con l'impiego dei diserbanti, si sono dimostrati ancora una volta poco utili determinando un appesantimento dei costi colturali ingiustificato anche in annate il prezzo del frumento ha raggiunto livelli molto utili interessanti per i produttori agricoli.


Da segnalare la presenza in Veneto, e più sporadicamente in Emilia Romagna, del complesso del mal del piede (Microdochium nivale, Microdochium flavus ed altri) per lo più favorito da forti piogge autunno inverno, dall'aumento dell'utilizzo del seme autoriprodotto e da rotazioni strette.
In Emilia Romagna da segnalare la sporadica presenza del mosaico (WYMV) del frumento dovuto a terreni contaminati da Polymixa graminis, favorito dai ristagni idrici e da un andamento stagionale freddo. Dove è presente il problema risulta fondamentale la scelta di varietà resistenti.

Tra i fitofagi, specie in Piemonte, si segnala la presenza degli afidi che sono stati contenuti con trattamenti con piretroidi in fase di maturazione lattea, e la diffusa presenza delle cimici che comunque non hanno provocato danni comparabili con quelli provocati su altre colture.


Il mais

Per quel che riguarda il mais da segnalare la presenza delle fusariosi che si sono diffuse in maniera differenziata in considerazione del diverso andamento stagionale. Sono invece le aflatossine, favorite dall'Aspergillus spp., ad aver creato i maggiori problemi con le alte temperature e la siccità del 2021, specie nella Regione Veneto.

Favorito dal clima caldo e secco del 2021 da segnalare la presenza di Veneto del carbone.

Tra i fitofagi è stata la piralide a creare i maggiori problemi, specie nel 2021; in molti casi si è ricorso a trattamenti sulla seconda generazione, correttamente posizionati grazie ai diffusi monitoraggi che si stanno diffondendo anche con il sostegno che, ad esempio in Emilia Romagna, è stato concesso con una misura accessoria della difesa integrata, finanziata con le misure agroambientali previste dai piani di sviluppo rurale.
In Piemonte sono stati impiegati il clorantraniliprole, l'indoxacarb e i piretrodi, mentre in Emilia Romagna, dove i trattamenti con trampoli interessano circa il 30-40% della superficie investita a mais, i piretroidi sono impiegati più limitatamente per evitare la possibile diffusione di acari. Da seguire con interesse la lotta biologica con l'impiego Trichogramma, distribuito con i droni, che in Emilia Romagna sta ormai interessando alcune migliaia di ettari. In Veneto l'esecuzione degli interventi chimici ha raramente trovato riscontro con incrementi sulle produzioni.

In Emilia Romagna da seguire con attenzione la presenza della sesamia del mais (Sesamia cretica - Lederer) che negli ultimi anni si sta progressivamente diffondendo sul territorio.

In Piemonte da segnalare la presenza diffusa e significativa di elateridi nel 2021, mentre per il momento la Popillia japonica non ha creato particolari criticità.

Le relazioni saranno disponibili sui siti della Aipp e delle Giornate Fitopatologiche, come pure la registrazione dell'incontro, mentre una sintesi delle relazioni verrà presentata alle prossime Giornate Fitopatologiche che si terranno nel 2022 tra il 15 e il 18 marzo a San Lazzaro di Savena (Bologna).

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