2023
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Sipcam per il mais: Iseran e Blackjak Bio

Nei diserbi di pre emergenza Sipcam propone Iseran, dicotiledonicida a base di clomazone e mesotrione, mentre sul fronte nutrizionale può essere impiegato con Blackjak Bio

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Iseran e Blackjak Bio: le proposte di Sipcam Italia per i maiscoltori (Foto di archivio)

Fonte immagine: © Bits and Splits - Adobe Stock

La maggior parte del controllo delle infestanti del mais si gioca tramite applicazioni di erbicidi di pre emergenza oppure di post precoce. Tali pratiche di diserbo permettono infatti di eliminare le popolazioni spontanee fin dalle primissime fasi della coltura, quando il mais è più esposto a subire la competizione per acqua e nutrienti. Le recenti restrizioni sull'uso di terbutilazina hanno però creato la necessità di ricorrere a soluzioni che permettessero alti livelli di controllo delle infestanti senza dover fare ricorso a questa triazina.


Iseran: efficacia antiresistenza

In tal senso Sipcam Italia propone Iseran, miscela di clomazone e mesotrione formulata come sospensione di microcapsule. Le due sostanze attive sono contenute rispettivamente in ragione di 80 e 150 grammi per litro, offrendo meccanismi d'azione altamente sinergici e complementari.

 

Clomazone appartiene infatti alla famiglia degli isossazolidinoni ed è inserito nel Gruppo Hrac 13, agendo come inibitore dell'enzima deossi-D-xilulosio fosfato sintase. Mesotrione appartiene invece alla famiglia dei trichetoni e agisce in veste di inibitore dell'enzima 4-idrossifenil-piruvato-diossigenasi. Motivo per il quale è stato inserito nel Gruppo Hrac 27. Sebbene agiscano entrambi nelle malerbe sensibili inibendo la sintesi dei pigmenti, la loro azione si esplica su livelli diversi del metabolismo delle piante, ostacolando in tal modo l'insorgenza di fenomeni di resistenza.


Spettro d'azione di Iseran

Specialista delle infestanti dicotiledoni, Iseran è caratterizzato da un ampio spettro di foglie larghe, incluse alcune il cui controllo risultano strategico nel mais, come per esempio Abutilon theophrasti. All'efficacia su questa malerba-chiave si affianca il controllo di numerose altre, come Chenopodium album, Galium aparine, Raphanus raphanistrum, crucifere, Capsella bursa-pastoris, Datura stramonium, Diplotaxis erucoides, Galinsoga parvifora, Galium aparine, Mercurialis annua, Polygonum persicaria, Polygonum lapathifolium, Portulaca oleracea, Senecio vulgaris, Solanum nigrum, Stellaria media, Xanthium italicum, Polygonum aviculare e Malva spp


Mediamente sensibili risultano infine altre specie quali Amaranthus spp., Bidens spp. e Fallopia convolvolus, mostrando Iseran una parziale azione anche su diverse foglie strette. Non essendo però erbicida ad azione specifica in tal senso, in presenza di queste infestanti risulta necessario addizionare a Iseran uno specifico graminicida


Iseran: dosi e momenti di impiego

Flessibile quanto a tempi di impiego, Iseran può essere applicato su mais sia in pre emergenza, sia in post precoce. Differenti sono in tal caso le dosi, da bilanciare anche in funzione della presenza o meno di un partner graminicida. In pre emergenza la dose di impiego è di 0,8 litri/ettaro, da abbinare a un prodotto specifico per le foglie strette. In post precoce la dose è invece pari a 0,7 litri/ettaro, da impiegarsi entro la seconda foglia vera del mais, sempre in miscela con un graminicida. Se Iseran viene invece impiegato da solo, la dose massima impiegabile diviene pari a 1 litri/ettaro in entrambi i timing di impiego. Ciò è possibile quando sia poco significativa la presenza di graminacee, le quali possono comunque essere controllate in seguito, applicando specifici erbicidi di post emergenza piena.

Blackjak Bio: il partner ideale dei diserbi del mais

Oltre a Iseran, Sipcam propone ai maiscoltori anche specifiche soluzioni atte a sostenere e stimolare la coltura, applicabili in corrispondenza dei diserbi di post-emergenza. Blackjak Bio ha un forte potere rinverdente e si è inoltre dimostrato un ottimo prodotto contro gli stress, come quelli causati dai trattamenti erbicidi. Il mais trova un alleato formidabile per superare prima e meglio questa fase critica del trattamento erbicida.


Il segreto di Blackjak Bio risiede nell'originale processo di lavorazione della leonardite, trattata esclusivamente con metodi fisici, il che permette di avere la massima concentrazione di acidi umici, fulvici e umine e con proprietà di acidificazione delle soluzioni. Caratteristiche fondamentali, queste, che non si trovano nella maggior parte dei prodotti presenti sul mercato. L'unicità di Blackjak Bio è una conferma perché garantisce risposte con effetti visibili sulle colture in breve tempo.

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