Palme, lotta biologica applicabile
Contro i fitofagi che stanno flagellando le palme si è rivelato promettente un antagonista naturale, scopriamo di più. A cura di Riccardo Albericci, socio dell'Associazione Pubblici Giardini
Da tempo si cerca di trovare un rimedio ai fitofagi che stanno flagellando le palme, per le quali sembrava che non esistesse possibilità di salvezza. Prima il Rhyncophorus e poi la Paysandisia hanno sferrato un attacco letale a buona parte del patrimonio palmicolo italiano, non risparmiando alcuna specie. Dopo averne dato l'allarme e l'aver assistito alle nefaste conseguenze della diffusione, il mondo scientifico si è dato da fare per cercare di arginare il grave problema, oltre a quello tradizionale dei prodotti chimici che qualche risultato parziale lo hanno portato ma che in termini globali hanno mostrato grossi limiti. Questi poi, con l'applicazione dei Cam, sono stati praticamente esclusi dalle possibilità di lotta a disposizione degli enti pubblici, se non tramite applicazioni endoterapiche sui singoli individui.
Larve di Rhynchophorus ferrugineus (Foto di archivio)
(Fonte: Luigi Barraco - Wikipedia - Wikimedia Commons)
L'attenzione di chi fin dall'inizio ha dovuto confrontarsi con questi problemi si è progressivamente focalizzata sulla ricerca di un antagonista naturale e uno di questi entomoparassiti si è rivelato promettente: parliamo della Beauveria bassiana, che in altri campi di applicazione aveva già mostrato buoni risultati su gruppi di insetti diversi e che in laboratorio aveva dato prova di attività antagonista anche contro il tremendo punteruolo rosso.
I biologi hanno lavorato sulla selezione di ceppi fungini maggiormente aggressivi e sono giunti a isolare il ceppo denominato 111 che ha mostrato buona attitudine a colpire larve e adulti di punteruolo rosso e pure larve di Paysandisia. Già era stato selezionato il ceppo 147 che aveva ottenuto l'autorizzazione alla produzione e alla applicazione col nome commerciale di Ostrinil Top.
Larva di Paysandisia archon (Foto di archivio)
(Fonte: WikiRigaou - Wikipedia - Wikimedia Commons)
In Francia, dove si è svolta sia la fase sperimentale sia quella applicativa, la Vegetech ha elaborato un programma di lotta biologica che ha fornito risultati incoraggianti per il contrasto al punteruolo, con applicazioni di Beauveria bassiana e nematodi, calendarizzati in funzione delle stagioni. Questa azienda si cura anche di formare e informare i tecnici che vogliano intraprendere una azione di lotta nei propri rispettivi ambiti di attività con tali antagonisti.
A villa Hanbury (Ventimiglia), presso la quale si sta svolgendo anche una sperimentazione con Beauveria bassiana ceppo 111 contro il punteruolo nero delle agavi che sta aggredendo le collezioni botaniche, tale protocollo ha dato esiti soddisfacenti anche perché il meccanismo di diffusione del fungo entomoparassita è quello dell'autocontagio, ovvero le larve e gli adulti infettati disperdono le spore del fungo nelle gallerie che loro stessi creano all'interno delle palme, diffondendolo progressivamente alla colonia contenendone così l'espansione e riducendone quindi l'impatto devastante.
La buona notizia, dunque, è che Beauveria bassiana, ora commercializzato in Italia coi nomi di Ostrinil Top e Serenism, specificatamente per la lotta contro punteruoli e castnide, sono prodotti biologici applicabili anche in ambiente urbano come previsto in etichetta e che, una volta instauratosi presso le colonie, può contrastare l'espansione dei parassiti e contribuire quindi alla salvaguardia del patrimonio di palme delle nostre città.
Riccardo Albericci, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Regione Liguria
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