In volo per il riconoscimento della flavescenza dorata
Il 18 luglio 2024 un radgyro ha sorvolato i vigneti dell'Emilia Romagna con l'obiettivo di riconoscere i giallumi. Ecco i primi risultati del progetto Perbacco
Negli ultimi 3 anni il problema della flavescenza dorata in Italia è aumentato e diventa imperativo lavorare lì dove ce n'è di meno per individuare precocemente le manifestazioni della malattia e intervenire sul campo in maniera mirata e tempestiva.
Per salvaguardare il settore vitivinicolo dell'Emilia Romagna da questa malattia, la Regione si munisce di tutte le soluzioni più una. È il caso del radgyro, un mini elicottero sviluppato nell'ambito del progetto Perbacco, promosso dalla Regione Emilia Romagna e sviluppato dall'Università di Ferrara.
Il progetto prevede il sorvolo delle coltivazioni con sentinelle aeree che individuano dall'alto la presenza di giallumi e quindi di piante di vite infette colpite da flavescenza dorata o dal colpo apoplettico del mal dell'esca. Una nuova tecnologia che utilizza rilievi airborne e big data: grazie ai "minicotteri" e ai loro scatti, infatti, è possibile raccogliere una grande mole di dati che vengono elaborati per riconoscere in tempi brevi le piante colpite dalla malattia e intervenire tempestivamente per l'eradicazione.
Una dimostrazione di questi voli si è tenuta giovedì 18 luglio 2024 a Faenza, in provincia di Ravenna; sono state coinvolte aziende, produttori e cantine e sono stati mostrati i primi dati del progetto Perbacco.
(Fonte: AgroNotizie)
Come funziona il progetto Perbacco
L'obiettivo è quello di fornire un early warning system (sistema di allerta precoce), fruibile attraverso una web app dedicata, in grado di guidare e supportare le decisioni strategiche del settore fitosanitario della Regione Emilia Romagna per la lotta e la prevenzione della flavescenza dorata. Il tutto sfruttando come strumento principale un radgyro o minicottero, una sentinelle aerea che sorvola i vigneti per raccogliere immagini ad altissima risoluzione e scovare le piante colpite dalla flavescenza dorata. Il progetto lavora soprattutto nelle zone non ancora impattate dalla malattia per identificare possibili focolai con l'obiettivo finale di creare mappe delle potenziali presenze, della densità di piante malate e dell'incidenza.
Il progetto, proposto dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell'Università di Ferrara e finanziato con i fondi della Legge sulla ricerca regionale, è al secondo anno e si concluderà a fine 2025. Il finanziamento complessivo è di 180mila euro e rientra nel programma di ricerca e sviluppo regionale di contrasto alla flavescenza dorata 2023-2025.
Al programma regionale di contrasto alla flavescenza partecipano 29 ispettori fitosanitari della Regione e dei Consorzi e 15 assistenti fitosanitari esterni. Lo scopo è quello di visitare in 3 anni il 10% dei viticoltori della Regione, ovvero 1800 vigneti in altrettante aziende. A fine 2023, erano già 1039 quelle ispezionate.
I dati raccolti fino ad oggi
All'incontro pubblico tenutosi a Faenza hanno partecipato sia in presenza che da remoto agricoltori, cantine, consorzi e centri di assistenza agricola. Dopo un breve momento di confronto ci si è spostati tutti fuori per osservare il pilota salire sul radgyro e iniziare a volare a 80 metri di altezza a circa 100 chilometri orari sui vigneti.
Non era il primo volo della stagione, già per 10 giorni il minicottero aveva volato per 50 ore sul territorio della Romagna. Lo scorso anno, aveva fatto lo stesso in Emilia, dove il problema flavescenza è più concentrato e i dati raccolti sono serviti per costruire una strategia di contrasto mirata nelle zone più a rischio, oltre a costruire l'algoritmo di analisi impiegato quest'anno durante i voli.
Da lunedì 8 a giovedì 18 luglio il pilota ha percorso 2522 chilometri, sorvolato 4096 ettari di vigneti in circa 38 ore e consumato circa 570 litri di carburante, ogni volo ha una durata di circa di 2-3 ore.
(Fonte: Regione Emilia Romagna)
Mente il pilota è in volo, in collegamento remoto a Ferrara c'è qualcuno del gruppo di ricerca che controlla in diretta che tutto funzioni bene. I dati raccolti vengono poi caricati in giornata così da dare le informazioni in maniera tempestiva attraverso la costruzione di un ortomosaico, l'unione cioè di tutte le foto dei vigneti.
I dati di quest'anno sono già online, al momento nell'ambito del progetto sono stati raccolti circa 5 terabyte di dati e circa 135mila fotografie ad alta risoluzione georeferenziate.
Le evidenze preliminari mostrano molti vigneti privi di manifestazioni. Quelli con giallumi però si trovano prevalentemente in collina mentre quelli con colpi apoplettici del mal dell'esca sono distribuiti spazialmente in modo omogeneo.
I sorvoli sono terminati venerdì 19 luglio 2024 e l'elaborazione preliminare dei dati proseguirà almeno fino al 1° agosto 2024.