2025
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Vespa velutina, la Lombardia si prepara al contrasto

Iniziate le audizioni di esperti in Regione per predisporre un piano di controllo del calabrone asiatico. Già in esame il metodo Z

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Un esemplare di Vespa velutina in volo (Foto di archivio)

Fonte immagine: StopVelutina

La Lombardia si sta preparando a contrastare Vespa velutina, il calabrone asiatico che recentemente è stato ritrovato in alcune luoghi della Regione.

 

Per il momento si tratta di pochi avvistamenti, il più recente a Busto Arsizio, in provincia di Varese, nell'agosto 2025 dove è stato ritrovato un esemplare adulto, e l'altro a Leggiuno, sempre nel Varesotto, dove nell'ottobre 2024 fu ritrovato un nido.

 

In più, sempre quest'anno c'è stato anche il primo avvistamento di Vespa orientalis in provincia di Milano.

 

Si tratta quindi di una situazione che non è ancora di emergenza, a cui tuttavia la Regione ha deciso saggiamente di metter mano, in modo da cercare di affrontare il problema prima che possa diventare grave.

 

Così nei giorni scorsi sono iniziate le audizioni di esperti invitati a parlare alla commissione agricoltura della Regione, presieduta da Floriano Massardi.

 

L'obiettivo, come ha spiegato Massardi, è quello di promuovere un maggior coordinamento tra istituzioni e associazioni che operano sul territorio e porre i presupposti per aggiornare i piani nazionali e regionali in materia.

 

Tra i primi esperti ad essere stati ascoltati c'è stato Fabrizio Zagni, apicoltore ligure che da più di dieci anni è attivo nella lotta al calabrone asiatico e che ha messo a punto il metodo Z, un sistema in grado di applicare piccole dosi di insetticida sul dorso delle operaie del calabrone in modo che le portino nel nido, avvelenandolo e portando in breve tempo alla morte tutta la colonia.

 

Un sistema che può essere anche automatizzato e che non necessita di ricercare i nidi di calabrone, attività lunga, costosa e spesso poco efficace.

 

Un metodo che è già stato valutato con successo anche dal Crea e da vari entri nazionali ed esteri. Ora necessita di poter essere sviluppato in modo da essere prodotto e utilizzato normalmente ed efficacemente nella lotta al calabrone.

 

Vespa velutina infatti, per quanto non sia particolarmente pericolosa per le persone - almeno non più di altri calabroni e vespe - è molto dannosa per l'ecosistema e per le attività agricole.

 

Attivissima predatrice di insetti, può rappresentare un problema per le specie autoctone, in particolare per quelle di impollinatori.

 

A livello agricolo, invece, causa gravi danni all'apicoltura, dove può portare allo spopolamento degli alveari, e causa danni anche alla viticoltura e alla frutticoltura, attaccando i frutti maturi molto di più dei calabroni autoctoni.

 

Così nei prossimi giorni continueranno le audizioni di vari rappresentanti del mondo dell'apicoltura e della ricerca, in modo che la Regione possa a breve mettere a punto un piano di controllo specifico per arginare il problema sul nascere.

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