Capitolo “Fungicidi” - volume unico - pag. 371-380
Autori: G.C. Bongiovanni
In tre prove del 1968 contro la cercospora della bietola è stata controllata l'efficacia di uno e due interventi con benomyl e con tiabendazolo, impiegati a dosi diverse, in confronto al trifenilacetto e al trifenilidrossido di stagno, al rame e a un programma misto comprendente trifenilacetato di stagno (I tratt.) e rame (II tratt,).
I prodotti organostannici hanno fornito notevoli incrementi di produzione anche quando sono stati somministrati una sola volta, manifestando efficacia curativa e resistenza al dilavamento, caratteristiche che permettono l'applicazione di un numero minimo di interventi, diversamente da quanto accade impiegando il rame sotto forma di ossicloruro. Il benomyl ha dominato l'infezione anche con un solo intervento e il tiabendazolo ha dato risultati migliori rispetto al biennio precedente.
I dati medi ricavati da dieci prove del quadriennio 1965-68 riconfermano i risultati detti e indicano l'opportunità di ritardare il primo intervento al momento in cui l'infezione è già in atto. Dall'ottimo effetto fornito dal programma misto si deduce che, nella lotta anticercosporica eseguita con i criteri citati, la prima somministrazione riveste una importanza decisiva.
Poichè esiste la tendenza di esaurire i conferimenti delle bietole nel corso di campagne saccarifere della durata di una cinquantina di giorni, si ravvisa la possibilità di contenere la difesa anti-cercosporica delle colture non irrigate in programmi che comprendano di norma non più di due trattamenti.
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