Capitolo “Difesa dalle avversità animali” - volume primo - pag. 157-166
Autori: A. Butturini, G. Casali, S. Cassanelli, M. Pagni, G. Pradolesi
Con l’obiettivo di seguire l’evoluzione temporale della risposta a principi attivi utilizzati per la lotta integrata al fitofago della vite Lobesia botrana sono stati svolti test di laboratorio e di campo su tre popolazioni sentinella del fitofago, raccolte in aziende con difficoltà di controllo fra il 2011 e il 2014. I biosaggi hanno rivelato un quadro di persistente resistenza a metoxyfenozide e indoxacarb, nonostante l’allentamento della pressione selettiva dovuta alla loro progressiva sostituzione nelle strategie di difesa con nuovi principi attivi. Fra questi, è stata riscontrata una ridotta suscettibilità a chlorantraniliprole ed emamectina tra il 2013 e il 2014. La rapidità con la quale si è reso evidente il fenotipo tollerante e i risultati di saggi biochimici condotti su esemplari sopravvissuti a DL90 dei quattro principi attivi, suggeriscono che la genesi di questo fenomeno sia da imputare alla selezione successiva di esemplari provvisti di elevati livelli di attività detossificante MFO e GST a partire da quelli già resistenti al metoxyfenozide e indoxacarb. Biosaggi e prove di campo indicano inoltre come l’alternanza con spinosad e/o Bacillus thuringiensis possa limitare il rischio d’insorgenza di resistenza al chlorantraniliprole ed emamectina. Parole chiave: Lobesia botrana, monitoraggio resistenza, chlorantraniliprole, emamectina benzoato, metoxyfenozide, indoxacarb
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