Nottua delle messi Agrotis segetum, Scotia segetum

Classificazione: Insetti > Nottue

Nottua estremamente polifaga (è stata seganalata su numerose piante come barbabietola, mais, girasole, tabacco, patata, pomodoro, sedano, insalate, cipolla, cocomero, melone, asparago, carota, cavoli, fagiolo, ecc.) diffusa in numerosi areali del Continente euroasiatico e in Nord Africa. In Italia è ritrovabile in tutte le regioni. Gli adulti di A. segetum hanno ali anteriori di colore grigio, anche molto scuro, con macchie reniformi, ocellare o claviformi bordate di bruno. Le ali posteriori sono di colore bianco sericeo, tendenzialmente più grigiastre negli esemplari femmina. 35-40 mm di apertura alare. Le uova sono di forma sub sferica, di 1,2 mm di diametro, con corion caratterizzato da numerose solcature longitudinali. Le larve, che mature raggiungono i 40-45 mm di lunghezza, sono di colore grigio, talora molto scuro. Su ogni segmento dell'addome sono visibili 4 macchioline nere collocate ai vertici di un trapezio ipotetico., con quelle anteriori più ridotte delle posteriori. Il mento e il sottomento sono chiari e non anneriti come per A. ipsilon. Le pseudozampe sono dotate di 10-12 uncini ambulacrali disposti sui 3/4 della corona. Misurano dai 40 ai 45 mm di lunghezza. Le crisalidi sono bruno-rossastre con cremaster fornito di due spine, prive alla loro base dell'espansione triangolare che contraddistinguono A. ipsilon. Le crisalidi raggiungono i 25 mm di lunghezza.

Biologia

 Gli adulti di A. segetum fanno la loro comparsa nelle coltivazioni in aprile-maggio. Svolgono la propria attività trofica nelle ore notturne e, dopo l'accoppiamento, le femmine depongono oltre 2000 uova, raggruppandole in ammassi di 100-200 elementi, sulle foglie più basse delle piante coltivate, delle essenze spontanee e sul terreno. L'incubazione porta alla nascita delle larve nel giro di una settimana (con 20°C) o 15 giorni (se la temperatura scende al di sotto dei 15°C). Con temperature di 24-28°C le nascite avvengono anche in 4-5 giorni. La larva attraversa 6-7 stadi evolutivi nell'arco di circa 45 giorni con livelli termici intorno ai 20°C (con 28°C il ciclo evolutivo si conclude in poco più di 3 settimane). Al raggiungimento della maturità corrisponde la sospensione dell'alimentazione e, circa 4-8 giorni dopo, avviene l'incrisalidamento sulla superficie del suolo o leggermente interrate. Questo stadio dura in genere due settimane con 24-28°C e poco più di tre settimane a 20°C. I nuovi adulti emergono in luglio-agosto e il loro sfarfallamento si protrae fino agli ultimi giorni di settembre-primi di ottobre, con massime catture rilevabili in settembre. In questo modo comincia la seconda generazione di larve che, giunte  a maturità, svernano. Nelle regioni meridionali avviene un terzo volo di adulti in ottobre-novembre e l'inverno viene superato dalle larve immature dell'ultima generazione e dalle crisalidi più tardive della seconda. Il ciclo annuale può essere complicato dalla presenza di biotipi monovoltini. Possono inoltre presentarsi larve sviluppatesi con fotoperiodo corto e con bassa disponibilità alimentare che si incrisalidano circa due mesi dopo aver raggiunto la maturità, per poi arrivare allo stadio adulto solo nella primavera successiva, a seguito di una lunga diapausa

Danni causati

 Le larve di terza e quarta età vivono sulla parte epigea della pianta e si nutrono erodendo le foglie durante le ore diurne; quelle di età più avanzata vivono nel terreno, alla base delle piante. Durante le ore notturne erodono il colletto e gli organi carnosi sotterranei cagionando l'appassimento e la successiva morte dei vegetali attaccati. Forti infestazioni compromettono la densità di impianto/semina o addirittura l'intera coltura. Sulle piante di cocomero, le larve provocano erosioni della buccia degli organi a contatto con il suolo, andando così a deprezzare il prodotto.

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Relazioni delle Giornate Fitopatologiche su Nottua delle messi

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