Prodotti fitosanitari: le novità 2023 sotto i riflettori a Bologna
Il 27 febbraio, presso la Regione Emilia Romagna, si è tenuto l'usuale incontro con le società fornitrici di mezzi tecnici, al fine di condividere le novità (o le conferme) nel mondo della fitoiatria
Pari e patta, si potrebbe dire. L'edizione 2023 di "Osservatorio Incontri", incentrato sulle novità fitoiatriche 2023, è stata infatti equamente suddivisa fra le nuove proposte di origine naturale e la chimica di sintesi tradizionale.
Microrganismi e sostanze di estrazione naturale stanno infatti crescendo velocemente nei panorami fitosanitari europei e nazionali, a parziale compensazione del vistoso calo nelle sostanze attive di sintesi avvenuto negli ultimi vent'anni.
Dalle oltre 440 molecole disponibili nel 2000, a oggi ne sono infatti rimaste poco più di 200: i fungicidi sono calati di un terzo, gli erbicidi si sono dimezzati e gli insetticidi sono calati addirittura del 70%. A ciò si aggiunga che negli ultimi 30 anni anche i chili impiegati in Italia si sono praticamente dimezzati, sia in termini di sostanze attive, sia di formulati.
Le richieste dell'Europa, fra ideologia e realtà
Nonostante i numeri di cui sopra, le nuove sfide europee, ovvero Green Deal e Farm2Fork, spingono verso ulteriori restrizioni. Restrizioni che hanno trovato ovviamente le resistenze del settore primario, poiché appare oltremodo insensato ipotizzare tagli di oltre il 60% negli usi dei prodotti fitosanitari. Tagli che se applicati in modo così acritico manderebbero a gambe all'aria la produttività e la sopravvivenza stessa dell'agricoltura italiana.
A tali livelli "draconiani" magari non ci si arriverà, ma va da sé che ormai certe rotte, piaccia o non piaccia, sono state tracciate e anche la fitoiatria nazionale ci dovrà fare i conti.
Nuove soluzioni cercansi
In tal senso una mano la può fornire la microbiologia, perfezionando batteri e funghi antagonisti dei patogeni più comuni. Come pure stanno ricevendo crescenti attenzioni anche le sostanze attive di origine naturale e perfino le sostanze di base.
La fitoiatria del futuro sarà quindi sempre più orientata alla lotta microbiologica, integrando quella chimica di sintesi, sempre più rarefatta, con altre soluzioni, pur sempre "chimiche" ma di origine naturale. Cioè quelle meno invise dal punto di vista reputazionale, pur essendo state sviluppate dalle medesime industrie che parallelamente proseguono nel proprio cammino fatto di ricerca e sviluppo a 360 gradi.
I protagonisti delle novità fitoiatriche 2023
Terpeni, idrogeno carbonato di sodio, chitosano, fosfato ferrico, feromoni e una discreta serie di bacilli e funghi benefici hanno quindi dominato la scena della prima metà dell'incontro bolognese, quella della mattina. In tale sessione hanno trovato luogo anche un formulato di rame a basso dosaggio e un fitoregolatore a base di acido gibberellico.
Vite, colture frutticole e orticole al centro dell'attenzione mattutina, con molteplici soluzioni proposte contro patogeni quali oidio, peronospora e botrite, ma anche monilia e patogeni tellurici. Anche i parassiti hanno ricevuto la propria parte, con nuove soluzioni per la confusione sessuale e per il controllo di lumache e limacce.
Nella sessione pomeridiana cono stati invece condivisi contributi più "tradizionali", con la presenza di veri e propri senatori della fitoiatria nazionale quali folpet, tebufenozide, lambda cialotrina e pyridate.
Essere maturi non implica infatti essere obsoleti, anzi. Il primo ha ottenuto una estensione di impiego contro la Septoria dei cereali, notizia da guardare positivamente vista la crescente diffusione di popolazioni resistenti del patogeno. Si attendono ovviamente le verifiche del campo.
Da parte sua pyridate, lanciato in Italia nel 1985 con lo storico marchio Lentagran, oltre agli usi su mais ottenne l'estensione su numerose colture orticole. Oggi viene esteso anche al sorgo.
Tebufenozide, affermatosi negli anni '90 come soluzione specialistica per i lepidotteri di pomacee e vite, oggi trova nuovi fronti di impiego contro la Cimice asiatica, sempre su pomacee, nonché su cidia e anarsia su drupacee. La lambda cialotrina, da parte sua, pare abbia novità su alcune problematiche emergenti.
Gli altri protagonisti del pomeriggio
Già affermatisi sul mercato, ma non ancora considerabili "Senatori", altri agrofarmaci hanno parimenti calcato la scena pomeridiana dell'evento bolognese.
L'erbicida cletodim è ora disponibile per i diserbi graminicidi nelle colture orticole e frutticole. Protioconazolo (triazolintione) e spiroxamina (spiroketalamine), sostanze già affermatesi nel recente passato, sono ora proposte con una nuova miscela, autorizzata nel gennaio 2023 su cereali contro le più comuni patologie fungine.
Cyazipyr (ciantraniliprole) aggiunto a un'esca proteica viene proposto per il controllo della mosca delle olive.
Le new entry più recenti
Lanciato nel 2021 con due miscele, una con pyraclostrobin e l'altra con metconazolo, fluxapyroxad è un nuovo inibitore del succinato deidrogenasi (SDHI) che fra il 2022 e il 2023 ha ottenuto diverse autorizzazioni in veste di molteplici altre miscele. A Bologna è stato proposto, da solo, come fungicida su colture orticole per il controllo di oidio, cancro gommoso, alternariosi, Sclerotinia, Levuillula e Sphaeroteca.
Fenpicoxamide appartiene invece famiglia chimica delle picolinammidi ed è stato isolato dai brodi di fermentazione di Streptomyces sp. 517-02. Autorizzato in Italia nel 2022 come fungicida inibitore del trasporto mitocondriale degli elettroni, trova impiego su cereali contro Septoria e ruggini.
Anche un nuovo erbicida, quizalofop-P-tefurile, autorizzato nel febbraio 2022, viene proposto come graminicida selettivo per il diserbo di post emergenza per colture industriali, oleaginose, da seme e leguminose.
Di recentissima immissione sul mercato, le registrazioni sono del 2022, mefentrifluconazolo si inserisce nel panorama dei fungicidi triazolici. Da solo è schierato in frutticoltura e viticoltura contro ticchiolatura, maculatura bruna, Monilia, oidio e black rot. In miscela con pyraclostrobin si propone invece contro le malattie dei cereali a paglia.
Infine, un rodenticida a base di fosfuro di zinco, efficace contro topi e arvicole che infestano i campi coltivati.
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