Vite, flavescenza e scafoideo: gli insetticidi disponibili
Un parassita alla volta: Scaphoideus titanus è il vettore del fitoplasma che causa la flavescenza dorata della vite. Nell'articolo le 14 sostanze attive contenute nei 77 formulati commerciali autorizzati in Italia
Non solo tignole: in diverse regioni del Nord Italia il parassita chiave è ormai divenuto lo scafoideo (Scaphoideus titanus). Questa cicalina è infatti il vettore del fitoplasma della flavescenza dorata e il suo controllo è passo indispensabile per proteggere non solo le produzioni, bensì anche la sopravvivenza del vigneto stesso.
A causa della sua espansione e dannosità, per esempio, l'intera Regione Veneto è stata definita nel 2023 "area delimitata in eradicazione dalla flavescenza dorata", ai sensi dell'art. 18 del Reg. UE 2016/2031. Tale area è costituita da due sottozone: la zona infestata, che ricomprende i territori di 264 Comuni, e la zona cuscinetto che comprende i territori di altri 164 Comuni.
Trattamenti insetticidi: indispensabili
Oltre al monitoraggio continuo dei vigneti e alla tempestiva eradicazione delle piante infette, risulta indispensabile il contenimento del vettore. In tal senso, i programmi di difesa contro la patologia includono insetticidi capaci di eliminare la cicalina in diversi stadi del suo ciclo biologico. Ciò poiché le neanidi di Scafoideo divengono di solito infettive a partire dalla terza età, potendo però proseguire nella diffusione del fitoplasma fino allo stadio di adulti.
La finestra di applicazione degli insetticidi è quindi molto ampia, partendo per lo più verso metà giugno e proseguendo fino a estate inoltrata in funzione della pressione del parassita. Servono quindi veri e propri programmi fitosanitari dedicati, capaci di eliminare la cicalina nel modo più completo possibile. Basta infatti che il controllo sia parziale e le infezioni possono comunque realizzarsi, sebbene con tassi inferiori di espansione.
Di seguito, l'elenco delle 14 sostanze attive contenute nei 77 formulati commerciali al momento autorizzati in Italia su vite da vino e riportate su Fitogest®. Elencati separatamente quelli autorizzati anche in viticoltura biologica.
Sostanze attive per agricoltura integrata:
- acetamiprid;
- cipermetrina;
- deltametrina;
- esfenvalerate;
- etofenprox;
- flupyradifurone;
- lambda cialotrina;
- tau-fluvalinate.
Sostanze attive autorizzate anche in viticoltura biologica:
- azadiractina A;
- Beauveria bassiana - ceppo ATCC 74040;
- estratti di piretro;
- olio essenziale di arancio dolce;
- olio minerale;
- sali di potassio degli acidi grassi.
Consigliabile appare l'uso di prodotti a modo d'azione differente, iniziando i programmi quando compaiono le primissime neanidi di terza età e proseguendo poi con trattamenti posizionati sugli stadi successivi, sino a eliminare gli adulti in piena estate.
Alcuni di questi trattamenti, peraltro, possono aiutare nel controllo di tignole e altri parassiti, come per esempio le cocciniglie. In tal caso, queste specifiche applicazioni dovranno essere effettuate con insetticidi che includano nel proprio spettro anche questi parassiti.
Nota: per consultare i prodotti a base delle sostanze attive sopracitate, cliccare il pulsante "Trova i prodotti a base di..." nella pagina corrispondente su Fitogest®.
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