2024
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Strumenti di biocontrollo al servizio dell'uva da tavola

Le filiere dell'uva da tavola richiedono grappoli perfetti e con profili residuali stringenti. Requisiti a cui guarda la gamma biocontrollo di Syngenta composta da Arbiogy®, Bemotius®, Romeo® e Taegro®

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Strumenti di biocontrollo per l'uva da tavola: le proposte di Syngenta (Foto di archivio)

Fonte immagine: Donatello Sandroni

Normative e disciplinari di produzione, pubblici e privati, richiedono profili ambientali e residuali dei raccolti sempre più elevati, in special modo per quanto riguarda l'uva da tavola. I mercati premiano infatti solo produzioni dai grappoli perfetti, esenti cioè da difetti dovuti a infezioni fungine o attacchi di parassiti, ma che siano al contempo in linea con le richieste dei consumatori circa la presenza di residui. 


Ciò rende necessari programmi di difesa efficaci e al contempo sostenibili, anche in tema di residui. Una sfida complessa che trova la propria risposta nelle soluzioni di origine naturale e dal profilo ambientale sostenibile.

Biocontrollo: le soluzioni di origine naturale

Per la protezione dell'uva da tavola Syngenta propone una solida gamma di biocontrollo, impiegabili quindi anche in agricoltura biologica. Grazie ad esse è possibile strutturare programmi fitosanitari funzionali ai nuovi indirizzi tecnici e normativi, incontrando al contempo le più stringenti richieste delle filiere nazionali e internazionali dell'uva da tavola.

 

Botrite e oidio: in agguato sotto i tendoni

L'uva da tavola è coltivata per lo più sotto tendone, aumentando quindi i tassi di umidità relativa che favoriscono le infezioni sia di botrite, sia di oidio: i due patogeni chiave per questa coltura. Inoltre, le varietà a raccolta tardiva maturano in autunno, venendo esposte più a lungo alle infezioni, soprattutto di botrite. 


Contro botrite e oidio possono essere schierate due specifiche soluzioni della Casa di Basilea per il biocontrollo, cioè Taegro® e Romeo®. Il primo contiene Bacillus amyloliquefaciens (ceppo FZB24) che su botrite e oidio esplica tre differenti meccanismi d'azione. Oltre alla competizione per spazi e risorse, il microrganismo benefico stimola i meccanismi di autodifesa della coltura, producendo al contempo metaboliti secondari come lipopeptidi e i polichetidi che risultano tossici per i patogeni. Una tripla valenza tecnica che permette quindi di ricorrere a meccanismi d'azione diversi da quelli normalmente offerti dai fungicidi di sintesi, a tutto vantaggio anche delle strategie antiresistenza


Taegro® è applicabile su uva da tavola fino a un massimo di 10 trattamenti per stagione e non presenta alcun intervallo di sicurezza. La dose di impiego è pari a 0,37 kg/ettaro, da diluirsi in volumi di acqua sufficienti all'omogenea copertura delle superfici trattate al fine di favorire la diffusione omogenea del microrganismo benefico. 


Romeo® agisce invece in veste di induttore di resistenza dal momento che contiene cerevisane, sostanza inerte costituita dalla parete cellulare di Saccharomyces cerevisiae - ceppo LAS117. La presenza di chitina nel prodotto mima infatti l'aggressione dei patogeni, inducendo le piante ad attivare i geni che sovraintendono le naturali difese endogene della coltura. Romeo® non presenta intervalli di sicurezza, al pari di Taegro®, e va impiegato su uva da tavola alla dose di 250 grammi per ettaro a intervalli di 7-10 giorni, in funzione della pressione dei diversi patogeni.

 

Tripidi: fra i parassiti, nemico numero uno

L'uva da tavola può essere resa del tutto invendibile se sugli acini sono presenti le suberificazioni dovute alle punture degli apparati boccali dei tripidi (Frankliniella occidentalis e Thrips spp.). Il controllo di questi parassiti è complicato dall'ampia finestra temporale in cui essi possono essere presenti sulla coltura, amplificando quindi i benefici dovuti all'integrazione dei programmi di difesa con specifiche soluzioni di Biocontrollo.


Contro i tripidi dell'uva da tavola possono essere utilizzati Arbiogy® (Beauveria bassiana ceppo ATCC 74040) e Bemotius® (azadiractina A). Il primo contrasta i tripidi infettandone i corpi con il proprio micelio e portandoli a morte nel volgere di pochi giorni, espletando tale effetto anche su acari tetranichidi (Tetranychus urticae ed Eotetranychus carpini). Bemotius® agisce invece come regolatore di crescita e controlla i tripidi per ingestione e contatto, contribuendo a controllare anche le cicaline della vite. Inoltre, essendo la sostanza attiva dotata di eccellente sistemia acropeta e basipeta, Bemotius® è in grado di raggiungere anche gli individui non colpiti direttamente dal trattamento. 


Quanto a dosi, entrambi gli insetticidi vanno impiegati su uva da tavola a dosi di 1-1,5 litri per ettaro, sospendendo i trattamenti di Bemotius® a soli tre giorni dalla raccolta. Nessun intervallo di sicurezza è invece previsto per Arbiogy®. Il loro uso permette quindi di controllare al meglio i parassiti dell'uva da tavola sino a ridosso della raccolta, alleggerendone al contempo il profilo residuale.

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