2024
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Strategia integrata per l'oidio e la nutrizione della vite

Tiolene e BIO D l’unione di agrofarmaco e agronutriente per migliorare la salute della vite

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Diachem propone l'applicazione del fungicida Tiolene e del fertilizzante integrato Bio D

Fonte immagine: Chimiberg

L'oidio rappresenta una malattia di cruciale importanza per il vigneto, che necessita di attenti monitoraggi fin dalle prime fasi dello sviluppo vegetativo, per individuare i sintomi di infezioni precoci. 


In realtà le infezioni primaverili sono strettamente legate a fonti di inoculo già presenti in campo e originatesi durante la stagione precedente. Si tratta dei chasmoteci (cleistoteci), piccoli corpi sferici, inizialmente bianchi, poi gialli, marroni e infine neri, che assicurano la sopravvivenza del fungo durante l'inverno e forniscono l'inoculo (ascospore) per l'anno successivo. Se la malattia è diffusa, occorre intervenire già in agosto per diminuire la formazione dei chasmoteci.


Con la ripresa vegetativa, è fondamentale tenere sotto controllo le infezioni ascosporiche, pericolose non tanto di per sé quanto perché in grado di generare focolai da cui trarranno origine infezioni più importanti e dannose, ovvero quelle conidiche, tipiche dei periodi più caldi e secchi. Pur essendo possibili trattamenti curativi, il mancato controllo tempestivo delle infezioni conidiche rende molto difficile il successivo controllo della malattia.
Gli attacchi precoci causano l'aborto e la caduta dei fiori o inibiscono la crescita dei grappolini. In seguito a infezioni post fiorali l'epidermide degli acini colpiti necrotizza, non riesce ad assecondare la crescita in volume della polpa e di conseguenza si spacca, aprendo la strada a infezioni secondarie. In caso di attacchi deboli o più tardivi, sugli acini si formano punteggiature e imbrunimenti, accompagnati dalla classica efflorescenza biancastra.

 

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Lo zolfo, re degli antioidici

Tanto in viticoltura biologica quanto in quella integrata, i prodotti a base di zolfo trovano ampia applicazione per il controllo dell'oidio, precipuamente in forma preventiva e solo in minor misura in forma curativa. Le modalità di azione dello zolfo sono spiegate in questo articolo.


Tiolene è il fungicida Chimiberg a base di zolfo (800 g/L) in formulazione flowable (sospensione concentrata) contenente particelle finemente micronizzate disperse in acqua (non contiene solventi). Attivo su tutte le forme di oidio con meccanismo aspecifico, Tiolene garantisce una copertura uniforme della vegetazione grazie alla distribuzione dimensionale equilibrata delle particelle, e all'elevata adesività, garantita dalla presenza nel formulato di uno specifico surfattante che abbassa la tensione superficiale, con conseguente resistenza al dilavamento e persistenza nel tempo. 
Già autorizzato per il controllo di oidio su vite, pomacee, drupacee, nocciolo, orticole, cereali e colture ornamentali, nonché per Ticchiolatura su pomacee e bolla su drupacee, grazie a una recente estensione di etichetta Tiolene risulta autorizzato anche per il controllo del brusone su riso.


Tiolene è autorizzato all'uso in agricoltura biologica

 

Nutrizione mirata per supportare la pianta in caso di stress

Fortemente convinta della validità di programmi di protezione delle colture che combinino efficacemente agrofarmaci e prodotti per la nutrizione, per incrementare l'efficacia del controllo dell'oidio su vite Diachem propone l'applicazione del fertilizzante integrato Bio D, a marchio Diagro, miscela di manganese e zinco, in grado di correggere rapidamente carenze anche gravi, grazie alla sua particolare formulazione che permette al prodotto e ai microelementi di essere veicolati all'interno della pianta in modo rapido e per via sistemica.

 

Lo speciale processo formulativo, che prevede una fermentazione simile a quella che avviene in natura ad opera di alcuni funghi del suolo, rende i microelementi prontamente disponibile. Bio D migliora lo stato fisiologico della coltura e potenzia indirettamente la pianta, inducendo maggiore resistenza agli stress. Può essere impiegato per via fogliare e/o radicale, permanendo nella zona delle radici per circa due settimane.

 

Il titolo è stato modificato dopo la pubblicazione.

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