Cecidomia dell'olivo: nuovi focolai in Puglia
Recrudescenze di Dasineura oleae in Puglia: intervista a Piero Sumerano, consulente fitosanitario operante nell'area di Brindisi

Infestazione di Cecidomia su foglia di ulivo
Fonte immagine: Piero Sumerano - consulente fitosanitario operante nell'area di Brindisi
Ci sono parassiti e patogeni considerati da sempre secondari o comunque trascurabili. Poi un giorno succede qualcosa per cui riesplodono in alcune aree e su alcune colture. A volte possono essere le condizioni climatiche a favorire queste avversità, magari allungando banalmente i mesi riproduttivi e quindi le generazioni dell'anno.
Altre volte, invece, un contributo sostanziale viene dato dalla perdita di sostanze attive e dei trattamenti effettuati su altre avversità, considerate primarie, ma che contemporaneamente controllavano anche altri patogeni o parassiti considerati invece trascurabili. Basti pensare alle recrudescenze di escoriosi nella vite dopo la scomparsa di mancozeb.
Cecidomia dell'olivo: parassita emergente
Da qualche anno vengono segnalate su olivo significative infestazioni di Cecidomia (Dasineura oleae), soprattutto nelle Regioni centro-settentrionali. Le aree interessate dal fenomeno sono essenzialmente in Toscana, province di Grosseto e Massa Carrara, come pure la Liguria in provincia di La Spezia. Alcune presenze sono state segnalate anche in Emilia Romagna e nelle Marche, in provincia di Pesaro, comparendo persino in Veneto sui Colli Euganei.
Le recrudescenze di Cecidomia in alcune aree dell'Alta Toscana, per esempio, sono state attribuite a diversi fattori, a partire da quelli climatici e la scarsa efficacia degli imenotteri parassitoidi.
Univoltina, ma forse no
Considerata un tempo univoltina, cioè con un solo ciclo annuo, recentemente si è potuto accertare che le condizioni climatiche hanno reso possibile un secondo volo di adulti. Stando per esempio agli studi dell'Università di Pisa e della Scuola Sant'Anna, anch'essa di Pisa, Dasineura oleae sverna come larva di 2a età, entrando nella 3a a fine febbraio, impupandosi poi a marzo.
Gli adulti iniziano a essere presenti in aprile e fino a metà maggio circa, deponendo le uova nei tessuti più giovani dell'olivo, generando le caratteristiche galle a danno del corretto sviluppo vegetativo. La strada, in seguito, può però dividersi: rimanere L2 fino all'inverno successivo, oppure crescere e impuparsi ancora, dando un secondo volo a ottobre andando a deporre sui ricacci autunnali.
Infestazione di Cecidomia su germogli di olivo
(Fonte: Piero Sumerano, consulente fitosanitario operante nell'area di Brindisi)
I focolai pugliesi
Non si sa ancora se e quanto le due variabili sopra riportate abbiano contribuito, ma anche in alcune zone della Puglia si sta assistendo a virulente esplosioni di Cecidomia dell'olivo. Per comprendere le dinamiche di questa evoluzione è stato intervistato Piero Sumerano, consulente fitosanitario operante nell'area di Brindisi.
Stando alle sue osservazioni in campo, l'insetto è comparso inizialmente in maniera puntiforme, ma in forte crescita come popolazioni, soprattutto nelle aree conosciute come Agro Ostuni e Agro Fasano. Per decenni era stato rilevato sporadicamente e su pochissime foglie, quindi con carattere di pura occasionalità. Dal 2024, invece, pare esserci stata una svolta: in località Savelletri (Fasano), sono state fotografate le prime foglie colpite, pur non evolvendo l'infestazione nei mesi successivi.
Nella primavera corrente, verso fine aprile, l'esplosione di galle ha invece colpito significativamente molti alberi nella zona di Ostuni, mostrando ampie infestazioni su tutta la chioma degli alberi. Non pare vi sia peraltro distinzione circa le varietà, venendo colpiti gli olivi in modo simile. I sintomi più gravi si estendono su un'aria dal lato di qualche chilometro, poi si diradano allontanandosi dalla zona maggiormente colpita. La stessa sintomatologia è stata poi rilevata nei giorni successivi anche a Fasano, con un grado di infestazione di poco inferiore rispetto a quella della zona di Ostuni, ma comunque preoccupante.
La preoccupazione aumenta anche pensando che tali proliferazioni stanno avvenendo nella piana degli olivi monumentali, ove molte aziende sono condotte da piccoli agricoltori, quindi non particolarmente professionali. Il frazionamento delle proprietà rende infatti molto più complesso il controllo chimico su scala territoriale, soprattutto pensando alla velocità di espansione delle popolazioni.
Le soluzioni al momento autorizzate contro Cecidomia
Effettuando una ricerca per “Cecidomia dell'olivo” su Fitogest®, solo quattro risultano al momento i formulati autorizzati su olivo contro Dasineura oleae, contenenti altrettante sostanze attive: acetamiprid, flupyradifurone, azadiractina A e olio minerale. Il formulato a base di flupyradifurone è autorizzato su Mosca, Sputacchina, cocciniglie e Cecidomia, ma conta su un solo trattamento all'anno da effettuare a partire dalla fase di prefioritura dell'olivo.
Sono invece due le applicazioni annue ammesse su olivo per il formulato a base di acetamiprid, il quale riporta in etichetta Mosca, Tignola, Sputacchina e Cecidomia. Infine, il formulato contenente azadiractina A può contare su tre applicazioni annue, riportando in etichetta Mosca, Tignola e, appunto, Cecidomia.
Da parte sua, l'olio minerale è applicabile contro una lunga serie di avversità, agendo su di esse in modo fisico. Altrettanto dicasi per i prodotti non autorizzati come agrofarmaci, come per esempio il caolino, il quale ha però sulla Cecidomia un effetto di disturbo senza ucciderla. Chi ha provato questa soluzione, stando a Piero Sumerano, ha infatti ottenuto unicamente la veloce migrazione dell'insetto sugli appezzamenti limitrofi.
Non che il parassita fosse molto considerato in passato, visto che nelle etichette dei prodotti fitosanitari ormai revocati, per lo meno in quelle rinvenute, la Cecidomia dell'olivo non figura né per i prodotti a base di dimetoato né di fosmet, ampiamente utilizzati contro mosca e tignola, riportando solo una generica citazione “ditteri” in alcuni formulati a base di clorpirifos.
Insetticidi: poche soluzioni disponibili e momenti di intervento diversi
Purtroppo, acetamiprid e flupyradifurone trovano di solito applicazione in momenti molto sfasati rispetto a quello ideale per la Cecidomia. Inoltre, nel 2025 la Regione Puglia non ha emanato il Decreto di lotta obbligatoria contro la sputacchina, vettore di Xylella fastidiosa, in quanto le catture sono state molto basse.
Ciò ha tolto la possibilità di contare su un trattamento insetticida a fine maggio, il quale avrebbe potuto colpire anche la Cecidomia. Inoltre, le basse catture di Mosca rilevate nella scorsa estate hanno fatto ulteriormente abbassare la guardia a molti olivicoltori, salvo poi esplodere le popolazioni di Bactrocera oleae in fase di raccolta a ottobre-novembre.
Difficile poi trovare metodi di lotta alternativi, poiché le Cecidomie non rispondono alle catture massali, né a trappole cromotropiche, né esistono specifici feromoni. Il momento ideale per le applicazioni insetticide cade immediatamente prima dell'ovideposizione, fase che comunque risulta prolungata. Sbagliare il momento d'intervento è quindi molto facile, colpendo solo una parte della popolazione presente.
Unico modo per gestire il problema, secondo Piero Sumerano, è perciò quello di aumentare la ricerca su questo parassita, tramite monitoraggi a livello territoriale, studiandone meglio il ciclo ed eventualmente valutare i parassitoidi. Tempi quindi molto lunghi, motivo per il quale se le infestazioni di Cecidomia dovessero ampliarsi a livello territoriale, arrecando danni gravi ed estesi, potrebbe rendersi necessario prevedere deroghe per usi di emergenza fitosanitaria.