Sicurezza sul lavoro: i rischi chimici. Terza parte
Biocidi e fitosanitari, focus sulla normativa di riferimento

I biocidi devono essere usati con cautela e nel rispetto delle stringenti previsioni normative (Foto di archivio)
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Dopo la Prima parte e la Seconda parte di articoli relativi ai rischi derivanti dalle sostanze o miscele di sostanze chimiche maneggiate in ambito lavorativo o presenti sul luogo di lavoro (cosiddetto rischio chimico), con questo articolo si vuole approfondire la normativa di riferimento per i prodotti in genere utilizzati nel comparto agricolo e le relative previsioni a presidio della salute umana.
La prima categoria di sostanze è quella dei biocidi e dei fitosanitari. Si tratta di due tipologie di sostanze affini ma con caratteristiche diverse, disciplinate quindi separatamente anche dai legislatori europeo e nazionale.
I biocidi sono sostanze contenenti principi attivi in grado di distruggere o neutralizzare organismi o microrganismi nocivi per la salute umana o animale senza ricorso ad azioni meccaniche o fisiche. Il loro utilizzo nel comparto agricolo è diffuso, si pensi ai prodotti antiparassitari (per esempio rodenticidi) o disinfettanti dell'ambiente lavorativo. Sebbene efficaci rispetto al loro scopo, devono essere usati con cautela e nel rispetto delle stringenti previsioni normative poiché potenzialmente lesivi anche della salute umana e dell'ambiente se dispersi.
Il Regolamento Europeo UE 2012/528, infatti, introduce regole uniformi in tutta Europa relativamente alla loro messa a disposizione sul mercato e al loro uso. In primo luogo, tutti i principi attivi prima di essere utilizzati devono essere approvati a livello comunitario e i biocidi che li contengono devono inoltre essere autorizzati a livello statale per poter essere immessi sul mercato. Si tratta di procedure rivolte alla valutazione preventiva da parte delle autorità della pericolosità della sostanza immessa sul mercato rispetto all'utilizzo che ne può essere fatto.
Diversamente, i fitosanitari sono le sostanze o miscele di sostanze tipicamente utilizzate nel comparto agricolo a protezione delle piante e dei vegetali in genere da organismi o microrganismi per loro nocivi e a regolazione e miglioramento dei loro processi vitali. La loro efficacia nella prevenzione di potenziali danni a colture o vegetali non prescinde dalla loro potenziale pericolosità per la salute umana e per l'ambiente, al pari dei biocidi. Pertanto, la loro produzione, commercializzazione e utilizzo trovano una puntuale disciplina nella legge.
La normativa di riferimento è il Regolamento CE 2009/1107 che definisce le regole per l'autorizzazione alla vendita, all'uso e al controllo dei fitosanitari. Gli obiettivi sono ancora una volta quelli di salvaguardia della salute dei soggetti che fanno utilizzo del prodotto contenente sostanze chimiche e dell'ambiente in cui i prodotti vengono usati.
Anche per quanto riguarda i fitosanitari, la sostanza attiva in essi contenuta deve essere approvata a livello europeo e il prodotto che la contiene prima di essere immesso sul mercato nazionale deve superare il controllo della competente autorità nazionale (Ministero della Salute).
A cura di Rebecca Caporali dello Studio legale Landilex
Ogni lavoro presenta dei pericoli e conoscere le norme giuridiche dirette a gestirli o eliminarli è essenziale per salvaguardare la salute di tutti i lavoratori e per garantire all'azienda di operare in piena conformità alla legge. Il settore primario non è da meno e chi decide di svolgere un'attività agricola deve rimanere sempre aggiornato sulle principali novità riguardanti l'attività e soprattutto la tutela dei propri lavoratori.
A tal fine lo Studio legale Landilex fa il punto sulle norme da conoscere e da rispettare per garantire la tutela dei lavoratori agricoli, dando consigli pratici e analizzando la giurisprudenza in materia.