Xylella, a sorpresa il batterio arriva fino a Foggia e minaccia il Molise
Il focolaio di 47 piante di olivo è stato rinvenuto a Cagnano Varano, in riva all'omonimo lago, in pieno Parco Nazionale del Gargano, lontano da grandi vie di comunicazione a pochi chilometri dal Molise. I sintomi delle piante sono vistosi

Olivi infetti da Xylella fastidiosa (Foto di archivio)
Fonte immagine: © marcoverri - Adobe Stock
La Xylella fastidiosa colpisce Foggia, l'ultima provincia della Puglia che si era sinora salvata dall'infezione del batterio killer. Infatti, secondo l'Osservatorio Fitosanitario di Regione Puglia i riscontri analitici hanno dato esito positivo al batterio per 47 olivi malati posti in agro di Cagnano Varano, in provincia di Foggia, non lontano dal confine con il Molise. Si tratta di un fatto gravissimo, perché questo nuovo focolaio è posto molto a Nord rispetto all'area infetta e agli ultimi focolai più a Nord alle porte di Bari. Inoltre, si trova in piena zona indenne ed è lontano da vie di grande traffico.
A rischio Xylella c'è un ingente patrimonio: in provincia di Foggia, sono oltre 34mila le aziende agricole che producono olive da olio. Rappresentano circa il 15% del totale delle imprese olivicole pugliesi. Le cultivar prevalenti in Capitanata sono Ogliarola Garganica, Coratina, Peranzana e Ogliarola dei Monti Dauni. Negli ultimi anni, il settore olivicolo e la produzione di olio extravergine d'oliva sono molto cresciuti nell'area olivicola più a Nord della Regione Puglia, sia dal punto di vista qualitativo che tecnologico.
L'individuazione del nuovo focolaio
Secondo quanto contenuto nella Determinazione n181 dell'Osservatorio Fitosanitario di Regione Puglia dell'8 ottobre 2025 "Individuazione di focolaio di Xylella fastidiosa sottospecie pauca in agro di Cagnano Varano (Fg) - Istituzione dell'area delimitata ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Ue 2020/1201", nell'agro di Cagnano Varano a settembre 2025 sono stati prelevati e analizzati 119 campioni vegetali da piante di Nerium oleander (1 pianta di oleandro) e Olea europea (118 piante di olivo) specie ospiti a Xylella fastidiosa.
I laboratori del Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura (Crsfa) Basile Caramia di Locorotondo e del Dipartimento di Scienze Agrarie degli alimenti e dell'ambiente dell'Università di Foggia, hanno restituito rispettivamente due rapporti di prova: il numero 1709 del 18 settembre 2025 (diciannove piante di olivo infette) e il numero 19 del 29 settembre 2025 (ventotto piante di olivo infette). In pratica i due laboratori hanno comunicato la presenza di 47 piante d'olivo infette da Xylella fastidiosa in agro di Cagnano Varano.
Il laboratorio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Bari, incaricato dall'Osservatorio della caratterizzazione della sottospecie, con i rapporti di prova 82P/2025 del 19 settembre 2025 e 85P/2025 del 3 ottobre 2025, ha comunicato che nelle 47 piante di olivo infette è Xylella fastidiosa è stata individuata la sottospecie pauca.
Secondo la determina dell'Osservatorio Fitosanitario "È in corso la caratterizzazione del ceppo di Xylella fastidiosa sottospecie pauca individuata in agro di Cagnano Varano da parte del Cnr di Bari" ed inoltre "è stata programmata un'attività di sorveglianza rafforzata dell'area di 400 metri attorno al focolaio al fine di verificare la presenza di ulteriori piante infette".
Come da prassi è stata definita un'area delimitata costituita da: una zona infetta (aree con raggio di almeno 50 metri attorno alle piante infette a Xylella fastidiosa sottospecie pauca) e da una zona cuscinetto di almeno 2,5 chilometri attorno alla zona infetta, come previsto dalla lettera a), comma 2 - articolo 4 del Regolamento Ue 2020/1201.
La nuova mappa della diffusione della Xylella fastidiosa in Puglia: quello più a Nord è il focolaio di Cagnano Varano
(Fonte: Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia)
Infoxylella, un focolaio vecchio di anni
Nella giornata del 10 ottobre scorso, il gruppo di agronomi che si riconosce nel profilo facebook Infoxylella sottolinea: "A Cagnano Varano, proprio sulle sponde dell'omonimo lago all'interno del Parco Nazionale del Gargano è stato individuato e verificato un nuovo significativo focolaio dello stesso ceppo ST53 che ha fatto strage di olivi in tre province del Salento ed è stato ormai segnalato in svariati punti nel Sud e Nord barese (Polignano a mare, Putignano, Bari/Palese, Modugno, Giovinazzo) e recentemente anche nella Bat (Bisceglie)".
Secondo Infoxylella inoltre "Questo del lago di Varano, primo focolaio della Capitanata, peraltro in una zona distante da strade di grande percorrenza notoriamente interessate dal trasporto passivo di vettori infetti con gli autoveicoli, è costituito da ben 47 olivi di notevoli dimensioni risultati infetti alle analisi ufficiali del Servizio Fitosanitario. Le piante, oltre ad essere notevolmente sparse lungo la Strada Provinciale 42, presentano anche sintomi evidentissimi che peraltro, essendo visibili già in immagini stradali (streetview) risalenti ad almeno due anni addietro, testimoniano che il focolaio è datato e maturo con un grande rischio che l'infezione sia quindi più diffusa di quanto fino ad ora accertato, peraltro non distanti dall'estremo confine Nord della Puglia".
Coldiretti, prevenzione e ricerca uniche armi
Coldiretti Puglia, nel sottolineare la gravità dell'infezione in un'area posta così a Nord nella Regione afferma in una nota che "Pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria, monitoraggi delle piante non solo visivi e dell'insetto vettore sputacchina, campionamenti ed espianti in caso di olivi infetti, nuovi strumenti per la individuazione precoce di nuovi focolai, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, sono l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione".
"L'efficacia e sistematicità - conclude Coldiretti Puglia - sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione".
Cia Puglia, serve un commissario
Cia Puglia affermain una nota: "Mai, in questi 12 anni di diffusione della piaga Xylella, il batterio che distrugge gli olivi era arrivato così a Nord della Puglia. Per la prima volta, e in un colpo solo, l'insetto vettore che provoca il disseccamento delle piante ha raggiunto la provincia di Foggia e, per ora, è il punto più a Nord della regione".
"È un fatto gravissimo e senza precedenti", commenta Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Cia - Agricoltori Italiani. "Siamo molto preoccupati. L'arrivo del batterio in questa parte del territorio pugliese, finora totalmente indenne, sembra segnalare un'accelerazione nella diffusione del batterio".
"Quanto sta succedendo, conferma una volta di più la necessità che il Governo nomini un commissario straordinario, che abbia a disposizione le risorse e il potere per mettere in atto celermente una serie di azioni, che vanno dal rafforzamento dei progetti della ricerca scientifica, per trovare una soluzione finalmente definitiva al problema, all'attuazione di nuove e più efficaci misure di intervento, anche con l'impiego delle nuove tecnologie, per l'individuazione precoce dei nuovi focolai e il contenimento degli stessi" ha sottolineato Sicolo.