2025
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Sostenibilità e razionalità: l'approccio italiano agli agrofarmaci

L'Osservatorio Agrofarma fotografa un settore in evoluzione: uso mirato dei mezzi tecnici, calo dei fitosanitari e presidi più sostenibili per ridurre l'impatto ambientale e garantire la qualità

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L’agricoltura italiana investe in professionalità e pratiche sostenibili, come mostra l’ultimo report Agrofarma (Foto di archivio)

Fonte immagine: © Igor Bastrakov - Adobe Stock

Le vendite di fitosanitari continuano a calare, segnale di un'agricoltura sempre più attenta all'uso ottimizzato dei mezzi tecnici. Una transizione già in atto, spinta da soluzioni più sicure, moderne e sostenibili, in linea con gli obiettivi della "Vision for Agriculture and Food".

 

Lo confermano anche gli ultimi dati dell'Osservatorio Agrofarma, il report semestrale che fotografa l'andamento del comparto. L'agricoltura italiana non solo adotta pratiche sempre più attente alla sostenibilità e all'uso responsabile degli agrofarmaci, ma rafforza il proprio contributo alla transizione energetica, puntando su tecnologie e processi a minore impatto.

 

Un'agricoltura sostenibile e consapevole

“C'è un cambiamento in corso, che passa non solo dal fornire nuove soluzioni, ma al contempo, dalla corretta applicazione delle buone pratiche di difesa colturale. Gli agricoltori sono consapevoli di ciò, tant'è che da anni agiscono in campo per garantire una sempre maggiore sostenibilità, da intendere in tutte le sue accezioni (ambientale, sociale ed economica)” ha dichiarato Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica.

“Gli ultimi dati dell'Osservatorio Agrofarma sono un'ulteriore prova di come il settore stia già evolvendo nella giusta direzione: l'innovazione, la formazione e l'adozione di soluzioni sempre più moderne e sicure rappresentano le chiavi per garantire un futuro competitivo all'agricoltura italiana ed europea”


La responsabilità scientifica del progetto è stata affidata ad Areté, The Agrifood intelligence company, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food.

“A distanza ormai di due anni dalla prima release dell'Osservatorio, alcuni trend continuano a confermarsi regolarmente, raccontando un settore che - nonostante le difficoltà e le sfide che è chiamato ad affrontare - ha un approccio proattivo verso il cambiamento - ha affermato Enrica Gentile, ceo di Areté. "È quanto emerge dalla propensione all'innovazione, dai continui traguardi in termini di sostenibilità e circolarità, nonché da una sicurezza dei prodotti che definisce uno standard di eccellenza in Europa e nel mondo. Tutto questo, è importante sottolinearlo, nel contesto di estrema ricchezza e varietà colturale che caratterizza il nostro Paese, che rende ancora più sfaccettate le sfide a cui l'agricoltura e l'agrochimica sono chiamate a dare risposta".

 

Numeri, innovazione e sfide

Nel triennio 2021-2023 le vendite di prodotti fitosanitari in Italia sono diminuite complessivamente del 18% rispetto al 2012-2014. La flessione più marcata riguarda i fungicidi, seguiti dagli erbicidi. Le riduzioni osservate sono ancora più significative quando si guarda ai volumi di principi attivi contenuti nei prodotti: -24% nel periodo considerato. Un calo, per l'Italia, decisamente significativo rispetto ai Paesi analizzati e alla media Ue-27.
A determinare questo risultato è una gestione più mirata degli input tecnici, adattata alle condizioni climatiche e stagionali.

In parallelo è cresciuto significativamente, +133%, l'uso di principi attivi anche di origine biologica, segno di una crescente attenzione nello sviluppo di nuove soluzioni.

 

Sul fronte della sicurezza alimentare, l'Italia si conferma tra i Paesi con la più bassa presenza di residui di agrofarmaci negli alimenti; con appena l'1% di alimenti con residui di prodotti fitosanitari sopra i limiti consentiti. Un dato che testimonia la professionalità e l'alta qualità della filiera agricola italiana, che applica rigorosi standard di sicurezza alimentare, rendendo la nostra agricoltura una delle più sicure a livello mondiale.

 

A dimostrazione del percorso e degli sforzi messi in campo dall'industria negli ultimi anni per una "cassetta degli attrezzi" in grado di soddisfare le esigenze del mercato, basti notare che più della metà delle sostanze attive attualmente autorizzate nell'Ue, sono state introdotte negli ultimi 10 anni. In Italia, l'85% degli agrofarmaci oggi in commercio è stato approvato dopo il 2010: un segnale chiaro del rinnovamento in atto.

Inoltre tra gennaio 2024 e ottobre 2025 in Italia sono stati autorizzati 38 agrofarmaci, utilizzabili anche in biologico. 17 in più rispetto al periodo precedente. L'offerta si amplia, rispondendo a esigenze sempre più diversificate.

 

Sugli indicatori agroambientali si registrano riduzioni significative soprattutto nei precursori di ozono, negli acidificanti e nei gas serra. Le emissioni di ammoniaca, derivanti dall'agricoltura, in lieve aumento tra 2022 e 2023, restano comunque su un trend in calo, iniziato a partire dai primi Anni '90. L'obiettivo di contenimento delle emissioni concordato dall'Italia con l'Ue per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021.

 

Per la prima volta, in questa nuova wave, compare un approfondimento sulle agroenergie, evidenziando il contributo crescente dell'agricoltura alla produzione energetica nazionale. Dal 2014 al 2023 la quota di energia da fonti rinnovabili in Italia è passata dal 17% al 20%.
Il biogas agricolo, in Italia, rappresenta oggi circa il 2% dell'energia elettrica rinnovabile prodotta, seconda quota in Europa dopo la Germania. Un dato che conferma il ruolo attivo del settore nella transizione energetica e nei modelli circolari.

 

Anche sul fronte della diversificazione colturale, l'Italia conferma il proprio ruolo tra i Paesi Ue: 121 colture, seconda solo alla Spagna (125).

Nel periodo 2015-2024 le colture minori che hanno registrato i maggiori incrementi in superficie sono zucchina (+2.186 ettari), lenticchia (+1.404 ettari), melograno (+1.304 ettari) e patata primaticcia (+611 ettari).

 

La difesa delle colture e la gestione delle avversità biotiche restano tra le sfide centrali per l'agricoltura italiana. I dati dell'Osservatorio Agrofarma mostrano un quadro sempre più complesso: meno molecole disponibili, più patogeni da gestire. Un effetto diretto dei cambiamenti climatici, che amplificano la pressione biotica.
L'industria sta rispondendo con investimenti crescenti in ricerca e sviluppo, per garantire soluzioni efficaci, sicure e sostenibili, capaci di mantenere la competitività del settore.

 

Tutti i dati sono disponibili sul nuovo sito dell'Osservatorio Agrofarma, una piattaforma pensata per offrire accesso rapido e trasparente a dati, analisi e approfondimenti sul settore agroalimentare.

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