Revus Pro: cattive notizie per la peronospora della patata

Le strategie di controllo della peronospora della patata (Phytophthora infestans) richiedono un numero di trattamenti variabile da stagione e stagione, ma che esige sempre un'attenta pianificazione dei programmi di difesa, soprattutto nelle primissime fasi del ciclo produttivo. I protocolli fitosanitari della patata vanno quindi strutturati in considerazione sia delle fasi fenologiche della coltura, sia delle caratteristiche intrinseche degli antiperonosporici da impiegare. 

A ciò si aggiunge un terzo aspetto a cui prestare la massima attenzione, ossia il rischio di eventuali fenomeni di resistenza che potrebbero generarsi nel tempo se i protocolli di difesa non tengono conto di un'adeguata alternanza di meccanismi d'azione. Funzionali a tale obiettivo sono quindi le miscele di antiperonosporici le cui caratteristiche offrano al contempo efficacia, selettività ed elevata complementarietà d'azione.

Revus Pro: due soluzioni in una

Nella campagna pataticola 2026 la lotta alla peronospora potrà contare su Revus Pro di Syngenta, autentico specialista di settore che offre alta efficacia contro il patogeno e allo stesso tempo si mostra funzionale anche alle più razionali strategie antiresistenza. 

Formulato come Sospensione Concentrata, Revus Pro contiene infatti 75 grammi per litro di mandipropamid in miscela con 450 grammi per litro di propamocarb. Mandipropamid appartiene alla famiglia chimica delle mandelammidi e sul patogeno offre una triplice azione: previene la germinazione delle spore, inibisce la crescita del micelio e interdice i processi alla base della successiva sporulazione. 

Una volta applicata, mandipropamid aderisce dapprima alle cere vegetali, penetrando poi nelle lamine fogliari grazie alle sue caratteristiche translaminari. Ciò conferisce alla molecola un'eccellente resistenza al dilavamento, aspetto che ne indica l'impiego in chiave preventiva. 

Alle consolidate prestazioni antiperonosporiche di mandipropamid, propamocarb aggiunge la sua spiccata sistemia, qualità che ne consente la diffusione nelle piante per via acropeta proteggendo in tal modo anche i tessuti fogliari emessi nei giorni immediatamente successivi al trattamento.

Complementari è meglio

L'inserimento di Revus Pro nei protocolli di difesa della patata contribuisce sia alla loro efficacia complessiva, sia alla prevenzione di eventuali fenomeni di resistenza del patogeno.   Molto differenti risultano infatti i meccanismi d'azione delle due sostanze attive, creando preziose sinergie tecniche:

• Una volta giunto a contatto con il patogeno, mandipropamid inibisce la biosintesi della parete cellulare portando velocemente a morte le cellule fungine (Gruppo Frac 40).
• Propamocarb appartiene invece alla famiglia chimica dei carbammati e agisce su Phytophtora infestans inibendone la sintesi e il trasporto dei lipidi. Ciò altera la permeabilità delle membrane cellulari, minandone integrità e funzionalità (Gruppi Frac 28).   

Massima flessibilità dalla rincalzatura al pre raccolta

Alle qualità tecniche di Revus Pro si aggiunge anche la massima flessibilità quanto a finestra di impiego su patata. Grazie infatti all'azione combinata di mandipropamid e propamocarb, Revus Pro inibisce tutte le fasi critiche del ciclo vitale del patogeno, a partire dalla germinazione delle spore, sino alla crescita del micelio e alla sporulazione. 

Il suo controllo, di tipo preventivo e curativo, rende adatto Revus Pro all'impiego dalla rincalzatura all'inizio del disseccamento pre raccolta, permettendo quindi la massima flessibilità e adattabilità nella pianificazione dei protocolli di difesa. 

Per le sue caratteristiche tecniche, però, il posizionamento più opportuno di Revus Pro appare quello a inizio programma, poiché è proprio nelle primissime fasi del ciclo produttivo che si deve controllare al meglio il patogeno in forma preventiva, condizionandone in tal modo l'evoluzione anche nei mesi successivi.

Dosi e modalità di impiego

Contro Phytophthora infestans della patata Revus Pro può essere applicato fino a tre volte per ciclo colturale alla dose di 1,9 litri per ettaro, cadenzando le somministrazioni a 7 giorni di intervallo e sospendendole a 14 giorni dalla raccolta.