Tripide del Pesco Taeniothrips meridionalis, Thrips meridionalis

Classificazione: Insetti > Tripidi

T. meridionalis è diffuso in tutti gli areali europei e vive sul pesco e sulle altre drupacee (albicocco, ciliegio e susino). E' stato inoltre segnalato su fiori di pero e anche su Erica verticillata, Iris germanica, Raphanus spp., Brassica spp. e garofano.

Femmina alata di colore grigio-bruno o nero-bruno con torace a volte bruno-rossiccio. Capo dotato di una lunga setola per parte ai lati dell'ocello anteriore e all'esterno delle quali se ne trova un'altra lunga circa 1/3, posteriormente ai restanti due ocelli trovano posto due setole uguali a quelle maggiori post-oculari e leggermente più lunghe di quelle laterali anteocellari. Antenne sottili con I segmento scuro, II più chiaro, III giallo, IV scuro ma con base chiara e restanti segmenti chiari o scuri solo in corrispondenza dell'articolazione; il VI articolo è più corto del III (quest'ultimo è circa 4 volte più lungo che largo). Pronoto con angoli posteriori muniti di un paio di macrochete. L'VIII urotergo presenta formazioni spinescenti, a dente di pettine, regolarmente distribuite lungo l'intero margine posteriore. A maturità raggiungono 1,2-1,4 mm di lunghezza.

Biologia

T. meridionalis sverna grazie alle femmine rifugiate nel suolo o negli anfratti della corteccia dei vegetali. In primavera, durante la fase dei bottoni rosa, penetrano nei fiori per deporre fino a un'ottantina di uova, ad una cadenza di 3-4 al giorno, in modo isolato e con la terebra all'interno dei tessuti alla base degli stami.

Le neanidi, dopo un'incubazione di una settimana, nascono e si nutrono attraverso punture alla base degli stami o ai tessuti della parte interna della coppa calicina. Il disseccamento di quest'ultima, spinge l'insetto a pungere la base dello stilo e i frutticini in formazione.

Dopo due stadi neanidali, uno prepupale e uno di pupa fanno la loro comparsa i nuovi adulti che dalle piante di pesco migrano su essenze erbaceee presenti nell'impianto o nelle immediate vicinanze, sulle quali continuano a vivere fino al all'autunno e cercare un rifugio adatto allo svernamento.

 

Danni causati

T. meridionalis, allo stato adulto, frequenta i fiori delle diverse piante ospiti per alimentarsi del loro polline. Sulle cultivar di nettarine le neanidi praticano punture di nutrizione a carico dei frutticini appena formati generando necrosi localizzate in particolare localizzate alla base dello stilo. L'ingrossamento dei frutti trasforma tali lesioni in estese cicatrici, che possono anche emettere gomma. Le medesime punture possono essere ritrovate su alcune cultivar di susino.

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