Nottua dello stelo Sesamia cretica, Sesamia pecki

Classificazione: Insetti > Nottue

 S. cretica è diffusa in un'area conprendente i paesi della zona mediterranea e del Nord Africa. In Italia è ritrovabile soprattutto nelle regioni del centro-sud e nelle isole maggiori. Questa nottua infesta prevalentemente mais, sorgo e, più saltuariamente, frumento, orzo, canna da zucchero e graminacee spontanee. S. nonagroides è ritrovabile nei medesimi areali di S. cretica, con particolare presenza in Sicilia e Sardegna. Trova diffusione nel sud e sud-ovest della Francia, nella penisola iberica, nelle Canarie e in Marocco. Vive abitualmente a scapito delle coltivazioni di mais e sorgo, non disdegnando anche orzo, avena, miglio, asparago, solanacee, gladiolo e cotone.

Gli adulti di S. cretica presentano ali anteriori di colore grigio-giallastro, tendente al rosa e con un punto nero discale. Le ali posteriori, biancastre, hanno nervature non imbrunite. Le antenne dei maschi sono dotate di due ciuffi di setole su ogni polo degli antennomeri. Possono raggiungere i 30-40 mm di apertura alare. Le uova sono subsferiche, appiattite ventralmente e con diverse solcature, di colore inizialmente biancastro, divengono poi rosate in avanzata fase di sviluppo. hanno un diametro di 1,2 mm. La larva è di colore giallo-rosato, con capo e scudo pronotale giallo-rossastro. Sul nono urotergo le setole allineate sulla medesima fila sono 3 per parte, contrariamente a 4 di S. nonagroides. A maturità le larve misurano 30-40 mm di lunghezza. La crisalide è subcilindrica, brunastra, con cremaster fornito di 4 spine (due ventrali più lunghe e 2 dorsali più corte). Può raggiungere i 20 mm di lunghezza. 

Gli adulti di S. nonagroides, di 30-40 mm di apertura alare, possiedono ali anteriori color ocra chiaro, con tratto longitudionale bruno lungo il bordo inferiore. Le ali posteriori sono bianche. Le antenne maschili sono bipettinate, differenziandosi da quelle di S. cretica che hanno 4 ciuffi piliferi su ciascun segmento.  Le uova, di 1,2 mm di diametro, sono striate longitudinalmente, inizialmente boancastre e poi rosee nelle fasi avanzate dello sviluppo. La larva si presenta di colore rosa-giallastro, con capsula cranica e placca protoracica bruni. Orifizi stigamtici neri e allungati. Le setole dorsali del non urite, 4 per parte, sono allineate. Raggiunge a maturità una lunghezza di 30-40 mm. La crisalide, di 20 mm di lunghezza, è di colore bruno con cremaster dotato di quattro robusti denti (due ventrali, evidenti, e due dorsali più piccoli).

Biologia

 S. cretica  sverna come larva matura negli stocchi rimasti nel terreno. L'incrisalidamento avviene in primavera e il volo degli adulti volano da fine aprile e tutto maggio - inizio giugno. Le femmine possono deporre centinaia di uova. Vengono ovideposte in modo isolato, a coppie o in gruppi di 10-20 elementi, sotto le guaine fogliari o sulle foglie. Le larve fuoriescono dopo un'incubazione di 10-14 giorni. Per alcuni giorni compiono leggere erosioni a carico delle foglie poi, compiuta una muta, penetrano nel fusto, raggiungendo la maturità intorno alla seconda metà di luglio (dopo aver attraversato 7-8 età in circa 55-60 giorni). A questo punto si incrisalidano in un rado bozzolo di seta e rosura entro a gallerie, in prossimità del foro di uscita o all'ascella della foglie. Gli adulti del secondo volo sfarfallano in luglio-agosto. Dalle uova deposte da questa generazione originano larve che attaccano anche le spighe e le pannocchie. La maturità è raggiunta in 45 giorni e questo stadio viene superato l'inverno, in diapausa, nei resti della coltura. Nelle regioni meridionali questa nottua può svolgere una terza generazione.

S. nonagroides sverna come larva nei residui colturali in campo. I voli iniziano in aprile-maggio nelle aree settentrionali, nelle isole  alla fine di marzo - inizio aprile. Gli adulti vivono all'incirca una settimana e dalla seconda notte dalla fuoriuscita le femmine fecondate ovidepongono sotto le guaine fogliari in gruppi di diverse decine di uova. Mediamente possono deporre 200-300 uova, con singole femmine che possono arrivare fino a 700-800. Lo sviluppo embrionale avviene in funzione della temperatura e si conclude in 10-14 giorni. Le larve che vivono dapprima sotto la guaina fogliare, risalgono verso il nodo superiore e, compiuta la muta, penetrano all'interno del culmo. Se sotto la guaina trovano un abbozzo di spiga, penetrano al suo interno e solo dopo il raggiungimento del quarto stadio forano la zona d'inserzione della spiga per entrare nel culmo. Matura in 7-8 età, la larva incrisalida in bozzoli tessuti internamente ed esternamente alle gallerie larvali, per generare nuovi individui adulti in luglio e agosto. La seconda generazione prende avvio con larve nate dopo un'incubazione di 7 giorni, la maggior parte delle quali destinate a superare i rigori invernali. Le ovodeposizioni precoci possono generare larve che si incrisalidano sviluppando poi una terza generazione. Nelle regioni meridionali, questo insetto può compiere fino a 4 generazioni annuali con maggior presenza di adulti in aprile, giugno, agosto e ottobre.

Danni causati

 Le larve di S. cretica e S. nonagroides infestano le giovani piante e quelle già sviluppate. Compiono da subito erosioni sulle guaine fogliari e, dopo la prima muta, penetrano nello stelo dove scavano gallerie nella zona midollare. Perforano anche l'asse dell'infiorescenza maschile attaccando inoltre la spiga, scavando gallerie interne e provocando erosioni sulle cariossidi. L'infestazione ai danni delle giovani piante provoca il disseccamento delle stesse. Su quelle già sviluppate le gallerie scavate dell'insetto nel culmo e nelle infiorescenze maschili cagionano deperimenti vegetativi indebolendone la resistenza meccanica. Questo facilita rotture a causa del vento  con conseguenti riduzioni della resa in granella.

Interventi agronomici

 Un contenimento delle popolazioni può essere realizzato evitando la monosuccessione di mais e sorgo. La sfibratura tempestiva dei residui della coltura e successivo interramento con arature profonde, permette di distruggere un'aliquota delle larve svernanti.

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