Giornate Fitopatologiche 1967

Bologna 26-27 Maggio 1967

Problemi riguardanti la difesa del melo dalle infestazioni di alcune specie di afidi

Capitolo “Lotta Integrata e Insetticidi ” - volume primo - pag. 309-320

Autori: P.L. Castellari, P. Giunchi, M.M. Principi

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Le osservazioni ed i rilievi condotti per un triennio, dal 1964 al 1966, in un meleto del Ferrarese, con superficie di circa tre ettari, impiantato nel 1948, comprendente piante della varietà  "GoldenDelicious" allevate a vaso (sulle quali sono stati prelevati i campioni), permettono di riferire quanto segue.
Le infestazioni di Aphis pomi Deg. possono manifestarsi, in relazione con l'andamento stagionale, in periodi diversi dei mesi primaverili-estivi. Esse sembrano derivare da afidi alati che provengono da piante situate fuori del frutteto. La capacità  di diffusione dell'Afide è elevata e, col crescere dell'infestazione, tutte le piante del frutteto possono essere invase. Sulle "Golden Delicious" l'infestazione è limitata, di solito, alla parte terminale dei getti in via di sviluppo e occupa le foglie di recente formazione. Si è ritenuto di intervenire con la lotta chimica qualora, per le piante in parola, il numero medio dei getti infestati raggiungesse la decina. L'isolano ha dato sempre buoni risultati. Il parathion ed il metilparathion spesso non hanno che ridotto modestamente le popolazioni dell'Afide e non hanno impedito il moltiplicarsi delle colonie.
I Neurotteri, i Coccinellidi ed i Sirfidi predatori sono sempre stati scarsi e sporadici e non hanno mai esercitato una riduzione sensibile delle popolazioni dell'Afide. Può invece avere una efficacia notevole un parassita Afidiide, il noto Binodoxys angelicae angelicae (Hal.) (che talora parassitizza gli afidi di alcune colonie al 100%). Esso tuttavia, per la sua capacità  di diffusione inferiore a quella dell'Afide, non è in grado in maggio-giugno di contenere sufficientemente le infestazioni. Dopo un trattamento con isolano, che può ritenersi a suo riguardo sufficientemente selettivo, il parassita ha mantenuto le popolazioni dell'Afide a livelli abbastanza modesti. Disgraziatamente nell'estato esso è soggetto all'attacco di iperparassiti (nel frutteto in parola molto attivi sono stati Aphidencyrtus aphidivorus Mayr e Pachyneuron minutissimum Foerster), le percentuali di sfarfallamento dei quali rispetto a quelle del parassita primario appaiono pi๠elevate quando nel frutteto non si somministrano insetticidi organici di sintesi.
Dysaphis plantaginea (Pass.) è specie assai sensibile ai trattamenti con fosforganici di sintesi e non è mai comparsa quando sono stati somministrati questi prodotti, prima (con olio bianco) alla ripresa della vegetazione, e poi nella serie dei trattamenti primaverili-estivi iniziati nella terza decade di maggio. Si è invece moltiplicata, in ciascuno dei tre anni di osservazione, in assenza di trattamenti invernali ovicidi o di altri interventi specifici per gli afidi. Questo Afide non ha la capacità  di diffusione di Aphis pomi e, anche con infestazioni massicce, invase solo una parte della piante del frutteto, ma su quelle colpite esso può rapidamente attaccare un notevole numero di rami e, sulle "Golden Delicious", occupare i getti per lunghezze notevoli e su di un elevato numero di foglie. I rametti si ricoprono allora di fumaggine e alcuni sono destinati a morire Quando sulle piante in parola si sono osservati circa da 5 a 6 rametti invasi, si è ritenuto necessario di intervenire con un insetticida specifico. Ottimi risultati ha dato l'isolano. I parassiti presenti (Binodoxys angelicae angelicae Hal. e Aphidius picipes Nees) sono sempre stati rari e sporadici. Numerosi i predatori, tra cui efficaci alcuni Coccinellidi e Neurotteri (soprattutto attive le larve di Chrysopa 7-punctata Wesm.), ma non sufficienti a contenere l'infestazione.
Per quanto riguarda Eriosoma lanigerum, è stata accertata nel frutteto la presenza del suo parassito specifico Aphelinus mali Hald., sopravvissuto nonostante i ripetuti trattamenti effettuati con fosforati e cloroderivati organici negli anni precedenti alle nostre osservazioni. Tuttavia i valori percentuali rilevati del parassitismo si sono mantenuti a un livello basso nella pa

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