Capitolo “Funghi, batteri, fitoplasmi, virus” - volume secondo - pag. 343-344
Autori: I. Catone, M.E.M. D'Arcangelo, T. Emanueli, C. Santinelli
La continua richiesta, da parte dei viticoltori, di sostanze attive tecnologicamente avanzate fa sଠche le ditte tendano a rinnovare continuamente la loro gamma di formulati. Nel Centro Italia l'oidi è particolarmente temuto dai viticoltori i quali attuano, sin dalle prime fasi vegetative, un'attenta difesa preventiva. La motivazione è quello di ridurre in qualche modo l'inoculo proveniente dalle infezioni tardive dell'anno precedente e prepararsi, con la coltura coperta, ad un aumento del rischio favorito, tra l'altro, dall'esplosione vegetativa primaverile. Prendendo in considerazione le preoccupazioni dei produttori si è impostata, in Umbria, una prova mettendo a confronto tre linee di difesa che hanno previsto l'utilizzo, nel momento di maggior rischio, di formulati a base di proquinazid (Genet et al., 2004; Pianella et al., 2006), quinoxyfen e trifloxystrobin per verificarne l'efficacia e valutare le eventuali differenze.
Parole chiave: Erysiphe necator, odio della vite , proquinazid
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