Capitolo “Difesa da funghi, batteri, fitoplasmi, virus” - volume secondo - pag. 619-621
Autori: G. Angeli, A. Branz, C. Cainelli, G. Dallago, L. Delaiti , V. Gualandri, I. Pertot, D. Prodorutti, Davide Profaizer
In Trentino le segnalazioni di deperimento e moria di piante di melo sono in aumento. I sintomi iniziali sono costituiti da un aspetto stentato delle piante e foglie clorotiche. Fenditure e necrosi della corteccia appaiono principalmente alla base del fusto e nel punto d’innesto. Le piante sintomatiche in genere muoiono durante la stagione vegetativa. È stato effettuato un monitoraggio delle piante sintomatiche nelle principali zone frutticole per capire se le condizioni agronomiche e climatiche possono favorire questa sindrome. Inoltre, le piante affette da moria sono state campionate con l’obiettivo di isolare i microorganismi presenti nei tessuti sintomatici e identificare potenziali agenti causali della moria/deperimento del melo. La maggiore incidenza della sindrome è stata osservata su piante giovani sottoposte a stress, coltivate su terreni poco fertili con esposizione a sud-sudest e in zone soggette a gelate autunnali o primaverili. Da necrosi e cancri del fusto sono stati isolati batteri (Pseudomonas syringae pv. syringae) e funghi (Phomopsis spp., Neonectria spp., Botryosphaeriaceae). Per capire il ruolo di questi organismi nella manifestazione dei sintomi sono stati impostati dei test di patogenicità. Parole chiave: moria, melo, Pseudomonas syringae, Phomopsis spp., Neonectria spp., Botryosphaeria spp.
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