Capitolo “Difesa dalle avversità animali” - volume primo - pag. 303-310
Autori: elisa angelini, F.P. D'Errico , G. D'Errico, S. Di Giorgi, S. L Woo, M. Lorito, Roberta Marra, francesco vinale
La vite, al pari delle orticole, è una coltura gravemente danneggiata dai nematodi fitoparassiti. In questi ultimi anni, si sta assistendo ad un progressivo decremento quali-quantitativo delle produzioni viticole, legato anche ad un aumento della diffusione della degenerazione infettiva della vite. Al fine di comprendere la relazione pianta-nematode, è stata eseguita un’indagine in un’area viticola D.O.C.G. del Veneto. Le specie individuate e che richiedono maggiore attenzione per abbondanza, diffusione e pericolosità, sono state Mesocriconema xenoplax e Xiphinema index. Quest’ultima è particolarmente pericolosa in quanto vettrice del nepovirus Grapevine Fanleaf Virus (GFLV), che è responsabile della degenerazione infettiva e causa gravi perdite economiche alle aziende viti-vinicole. Inoltre, non è da sottovalutare la presenza di Pratylenchus vulnus. È emersa altresì con elevata frequenza, e talvolta con cospicue cariche, la presenza dei Mononchina che svolgono un ruolo importante nel controllo dei nematodi dannosi. Le popolazioni di fitoparassiti e non sono risultate alquanto discordanti tra i due areali oggetto dell’indagine. Nell’ambito dei non fitoparassiti, sono in equilibrio tra loro le popolazioni dei Rhabditina e dei Dorylaimina; al secondo sottordine menzionato afferiscono specie che prediligono ambienti non inquinati.Parole chiave: nematodi, vite, Grapevine Fanleaf Virus
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