2022
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Frudur-0: sperimentazione nella filiera del grano duro a residuo zero

Il progetto ha permesso di confrontare le varietà più promettenti di frumento duro e testare l'efficacia di diverse strategie di coltivazione e mezzi tecnici al fine di individuare quelli più utili a sviluppare un protocollo agronomico per l'intensificazione sostenibile della produzione di grano duro a residuo zero. A cura di Agricola 2000

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Coniugare alti livelli di produzione e di sanità della granella con l'assenza di residui di prodotti fitosanitari

Fonte immagine: Agricola 2000

Frudur-0 è un progetto, finanziato da Regione Lombardia (Feasr-Psr 2014-2020, Operazione 16.1.01 Gruppi Operativi Pei), lanciato nel 2019 che ha come scopo la messa a punto di un protocollo per la produzione di frumento duro di elevata qualità e competitivo sul mercato. Una filiera che possa coniugare alti livelli di produzione e di sanità della granella, tipici dell'agricoltura convenzionale, con l'assenza di residui di prodotti fitosanitari, tipica del biologico.

 

All'agricoltura, settore sempre più oggetto di nuove sfide, viene richiesto di fornire alimenti in grado di soddisfare le esigenze alimentari (food security) di una popolazione mondiale in crescita e, allo stesso tempo, di rispettare vincoli qualitativi, sanitari ed ambientali (food safety), sempre più rigidi. Per raggiungere questi obiettivi risulta essenziale un importante processo di revisione che prenda in considerazione le diverse fasi della produzione agricola, quali lavorazione del terreno, fertilizzazione, scelta varietale, difesa dalle avversità, e i diversi processi di prima e seconda trasformazione della filiera.

 

L'obiettivo di Frudur-0 è proprio quello di sviluppare un protocollo agronomico per l'intensificazione sostenibile della produzione di grano duro a residuo "zero", cioè con lo stesso livello di residui di prodotti fitosanitari consentito nelle produzioni biologiche (<0,01 milligrammi/chilogrammo).

 

Per ottenere questo ambizioso risultato, il Centro di Saggio Agricola 2000, capofila del progetto, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell'Università degli Studi di Torino e il Distretto Agricolo Adda - Martesana, ha sperimentato in campo le varietà più promettenti di frumento duro e testato l'efficacia di differenti strategie di coltivazione (tradizionale, avanzata ed innovativa) e mezzi tecnici (fungicidi, erbicidi e concimi), individuando quelli più utili allo scopo.

 

Sono state confrontate le tre strategie agronomiche:

  • Linea tradizionale (TL) - Adozione delle pratiche più comuni e diffuse in materia di concimazione, controllo delle erbe infestanti e dei patogeni.
  • Linea avanzata (AL) - Applicazione di sostanze attive erbicide e fungicide selezionate e classificate a basso rischio, secondo Regolamento CE 1107/2009 e impiego più ridotto di concimi azotati.
  • Linea Innovativa (IL) - Adozione di prodotti di biocontrollo dei funghi patogeni basati su consorzi microbici e impiego ulteriormente ridotto di concimi azotati, oltre all'applicazione di tecniche di lotta integrata alle malerbe mediante un trattamento diserbante, seguito da una strigliatura.
    Per questa Linea sono stati inoltre confrontati tre trattamenti diversi di difesa a base di prodotti rameici in assenza o in presenza di zolfo, oppure con l'applicazione di biocompetitori (Pythium oligandrum).

 

Frudur-0 è la sperimentazione nella filiera del grano duro a residuo zero

Frudur-0 è la sperimentazione nella filiera del grano duro a residuo zero

(Fonte foto: Agricola 2000)

 

Al fine di interpretare i risultati delle tre strategie messe a confronto, nelle campagne granarie 2019-2020 e 2020-2021 sono state condotte prove parcellari (parcelle di 12 m2 ciascuna) e on farm (parcelloni di 1200:4000 m2). Le prove sono state ospitate da sei aziende agricole dell'Alta Pianura lombarda, partner del progetto: Ceriani (Truccazzano), Donà (Abbiategrasso), La Madonnina (Liscate), Mapi (Vignate), Pirola (Liscate) e S. Bernardo (Cisliano).

 

Le due campagne produttive sono state caratterizzate da andamenti meteorologici molto differenti. Nel primo anno sperimentale sono state registrate abbondanti e frequenti precipitazioni autunnali che hanno ritardato le semine nella maggior parte dei casi a dicembre o gennaio. Le precipitazioni sono riprese frequenti nel corso della prima parte della maturazione, condizione che ha favorito un forte attacco della fusariosi della spiga.

Durante il secondo anno, grazie ad un andamento meteorologico favorevole, le semine sono state effettuate a metà novembre. Il decorso primaverile è stato caratterizzato da ridotte precipitazioni e da alcuni episodi di abbassamento termico, condizioni che hanno fortemente ridotto la produzione di inoculo da parte degli agenti del complesso della septoriosi e contenuto la fusariosi.

 

In entrambi gli anni di sperimentazione è stata determinata la presenza di eventuali residui delle sostanze attive dei prodotti fitosanitari impiegati nella granella al momento della raccolta. I risultati delle analisi hanno fatto registrare valori di residui superiori a 0,01 milligrammi/chilogrammo solo per la sostanza attiva ad azione erbicida clopiralid. Questa sostanza è risultata presente a livelli superiori alla soglia sopra indicata nel 93% dei campioni esaminati nel primo anno, per questo motivo è stata esclusa dalla sperimentazione del secondo anno.

 

Tabella: Numero di campioni di granella analizzati e percentuale di campioni con livelli di residuo superiori a 0,01 milligrammi/chilogrammo di tutte le sostanze attive presenti nei fungicidi e negli erbicidi impiegati nel 2020 e 2021

Numero di campioni di granella analizzati e percentuale di campioni con livelli di residuo superiori a 0,01 milligrammi/chilogrammo di tutte le sostanze attive presenti nei fungicidi e negli erbicidi impiegati nel 2020 e 2021

(Fonte foto: Agricola 2000)

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Nelle condizioni ambientali in cui è stata realizzata la sperimentazione, il frumento duro si è confermato maggiormente sensibile all'andamento meteorologico, sia nella fase vegetativa sia in quella riproduttiva, rispetto al frumento tenero.

 

Ciò detto, grazie ad una corretta gestione colturale risulta possibile mantenere la presenza dei residui della quasi totalità delle sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari utilizzati ad un livello inferiore a quello stabilito per i prodotti da agricoltura biologica (0,01 milligrammi/chilogrammo).

 

In conclusione, la coltivazione del frumento duro negli areali dell'Alta Pianura settentrionale può essere realizzata raggiungendo buoni livelli qualitativi grazie all'adozione di protocolli di coltivazione basati sull'utilizzo di adeguate agrotecniche volte ad una generale ottimizzazione delle strategie di protezione dalle avversità.

 

Le due campagne produttive analizzate sono state caratterizzate da andamenti meteorologici molto differenti

(Fonte foto: Agricola 2000)

 

Per maggiori informazioni sul progetto è possibile consultare il sito ufficiale.

 

A cura di Marta Guarise, Project manager Training & Consulting Agricola 2000


Sperimentazione e divulgazione è il progetto nato dalla collaborazione tra Agricola 2000 e AgroNotizie con l'obiettivo di comunicare agli operatori della filiera agricola i risultati delle attività di sperimentazione sul campo.
Agricola 2000 aiuta nella vendita le aziende produttrici di sementi, prodotti fitosanitari, prodotti di biocontrollo, biostimolanti e fertilizzanti.
Il supporto è dato da prove agronomiche sperimentali che valutano l'efficacia dei prodotti valorizzandone i punti di forza in diversi areali e su diverse colture, sia in campo che in ambiente controllato. Gli elevati standard operativi, in conformità alle vigenti normative europea e nazionale, garantiscono alle aziende produttive l'ottenimento di dati certi e spendibili a fini registrativi o dimostrativi.
L'esperienza agronomica di Agricola 2000, frutto di decenni di sperimentazione, viene messa a disposizione per tutti gli attori della filiera

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