2023
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Al via l'Osservatorio Agrofarma

Semestralmente illustrerà l'agricoltura italiana, le nuove colture, lo stato dell'arte, i progressi, i punti di forza e le difficoltà: un nuovo punto di vista che prende atto delle evoluzioni del comparto e parla ad agricoltori, istituzioni, opinione pubblica e consumatori

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Raccontare l'agricoltura contro le fake news che stanno colpendo (anche) la chimica (Foto di archivio)

Fonte immagine: © Igor Bastrakov - Adobe Stock

Benvenuta operazione verità! Certo, pensare che Agrofarma debba rivolgersi alla valente Areté per animare un Osservatorio semestrale e raccontare l'agricoltura contro le fake news che stanno colpendo - oltre alla zootecnia - anche la chimica, purtroppo lascia l'amaro in bocca e ci porta a chiedere dove andremo a finire e come arginare quel malcostume para-criminale o comunque in malafede che demonizza uno dei più strategici elementi a difesa delle produzioni. Ma evidentemente non c'erano alternative al chiacchiericcio accusatorio contro l'agricoltura.

 

Senza chimica non c'è futuro. La chimica è ovunque e, grazie al cielo, è una preziosa alleata anche dell'agricoltura. Ed è chimica anche quella che viene utilizzata dal biologico, se vogliamo essere chiari. Lungi dall'idea di sostenere che gli operatori del bio si servono di prodotti proibiti, ma bisogna sgomberare il campo dagli equivoci: anche impiegare il rame e lo zolfo a protezione dei vigneti significa ricorrere agli elementi chimici per aiutare l'agricoltura biologica.

 

Nasce dunque un Osservatorio che semestralmente illustrerà l'agricoltura italiana, le nuove colture, lo stato dell'arte, i progressi, i punti di forza e le difficoltà. Ed è una notizia bellissima poter contare su un nuovo punto di vista, che prende atto delle evoluzioni del settore e parla a tutti: agricoltori, istituzioni, opinione pubblica, consumatori.

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Francamente era imbarazzante continuare a sentire nelle orecchie il ronzìo di fake news contro la chimica e contro l'agricoltura, disinformazione pura con chissà quale scopo. Perché a volere il male dell'agricoltura si finisce male, si finisce a perdere terreni, occupazione, produzione, sovranità alimentare. E in nome di che cosa? Di un ambientalismo di facciata o esaltato al punto da non analizzare parametri scientifici?

 

Attenzione, qui non stiamo santificando gli abusi che, talvolta, in passato ci sono stati, quando purtroppo qualcuno applicava arbitrariamente la linea secondo la quale se una dose faceva bene, due facevano meglio. Oggi non è più così, non ci sono agricoltori od operatori del mondo agricolo che eccedono nell'utilizzo della chimica. E anche in questo caso dobbiamo guardare in faccia la realtà ed evitare di eccedere nelle beatificazioni in vita: non si eccede perché da un lato vi sono i controlli e dall'altro perché i mezzi tecnici costano, usarne di più significherebbe automaticamente spendere di più e in un comparto che in molti casi sopravvive in equilibrio fra costi e ricavi, si sta bene attenti a non sprecare nulla più dello stretto necessario.

 

È pane del puntuale, attentissimo e competente Donatello Sandroni, giornalista di AgroNotizie®, ma la proposta della Commissione Europea di garantire per altri dieci anni il via libera all'utilizzo del glifosate smentisce tutti gli allarmisti sedicenti esperti, urlatori a contratto o liberi volontari che invocavano la messa al bando del composto chimico, che pure deve essere utilizzato con moderazione.

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L'operazione di Agrofarma si inserisce anche nel vivo di un tema nodale per l'agricoltura europea: come declinare il Green Deal e le strategie Farm to Fork e Biodiversity 2030? È possibile ridurre l'utilizzo dei mezzi tecnici senza subìre il taglio delle produzioni, perdere spazi di sovranità alimentare ed essere costretti ad importare da Paesi extra Ue in cui, magari, non si va tanto per il sottile in termini di emissioni, utilizzo di molecole aggressive o inquinanti o sfruttamento della manodopera?

 

La riflessione posta da Agrofarma non è certo nuova, ma in un mondo che richiede sempre più cibo, sempre meno sprechi (e anche qui buone pratiche unite a soluzioni per migliorare la conservazione dei prodotti agricoli e alimentari sono benvenute), diventa un tema piuttosto caldo.

 

Ben venga, dunque, un approccio scientifico, serio, misurato - in senso letterale - in modo da contribuire a risvegliare le coscienze, invitare a studiare soluzioni innovative e benefiche per l'agricoltura, contrastare le fake news e fornire elementi utili al dibattito pubblico e alle politiche agricole europee, nazionali e regionali. Buon lavoro!

 

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