Xylella fastidiosa, in Puglia c'è anche la subspecie multiplex
Infettati due mandorli a Santeramo in Colle, 35 chilometri più ad Ovest della zona cuscinetto per Xylella fastidiosa subspecie pauca. Intanto si amplia il focolaio di subspecie fastidiosa in agro di Triggiano e si annuncia una nuova perimetrazione
Le azioni di monitoraggio di Regione Puglia hanno permesso di individuare una terza subspecie di Xylella fastidiosa: la multiplex ha infatti attaccato e infettato due mandorli a Santeramo in Colle (Bari) a circa 35 chilometri più a Ovest della linea di confine orientale della zona cuscinetto per Xylella fastidiosa subspecie pauca.
A darne notizia la scorsa settimana sono stati Donato Pentassuglia, assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, e Salvatore Infantino, direttore dell'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, durante l'ultimo incontro con le organizzazioni agricole che è servito a fare il punto della situazione rispetto alla diffusione del batterio da quarantena.
Tra le novità in arrivo anche due nuove cultivar di olivo che sarà possibile impiantare in zona infetta: la resistente Lecciana e la cultivar tollerante Leccio del Corno.
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AgroNotizie®, in mancanza di riscontri ufficiali alla notizia, comunque trapelata dalle organizzazioni agricole, ha sentito Infantino, direttore dell'Osservatorio Fitosanitario regionale, al quale sono state poste alcune domande tanto sul recente ritrovamento di Santeramo in Colle che su quello di Triggiano, dove l'area infetta è destinata a venir presto ampliata, poiché il numero di piante infette da Xylella fastidiosa fastidiosa sta aumentando.
Direttore, quali sono al momento gli elementi di valutazione e gli atti posti in essere dall'amministrazione di Regione Puglia rispetto al ritrovamento di Xylella fastidiosa multiplex in agro di Santeramo in Colle?
"Mentre sul ritrovamento di Xylella fastidiosa fastidiosa in agro di Triggiano (Bari) abbiamo già iniziative, sul ritrovamento di Santeramo (Bari) confermo che sono state effettuate analisi su due mandorli in un contesto dove prevale il seminativo, risultati infetti da Xylella fastidiosa subspecie multiplex. A questo punto va valutato il contesto, e appare verosimile che il focolaio si estenda su una superficie maggiore. Intanto stiamo delimitando l'area della zona infetta che, come da Regolamento, è una proiezione di 50 metri rispetto alle piante infette dove adottare misure di eradicazione, più ovviamente i 2,5 chilometri di zona cuscinetto intorno all'area infetta".
Ha detto che l'area infetta a Santeramo potrebbe essere più grande, state eseguendo un monitoraggio rafforzato?
"Sì, il monitoraggio rafforzato prevede due campioni per ettaro, ma come le dicevo nel comune di Santeramo prevalgono i seminativi e potrebbe essere difficile mantenere tale rapporto: andremo comunque a sondare sicuramente altre piante di mandorlo, ma anche di ciliegio e fico. Mandorlo e ciliegio in particolare sono attaccabili da tutte e tre le subspecie presenti sul territorio pugliese: pauca, fastidiosa e multiplex".
Non è la prima volta che multiplex fa capolino in Italia, c'è relazione con precedenti casi?
"Le do una notizia: il genotipo di multiplex identificato a Santeramo non è stato mai trovato prima in Europa ed è pertanto diverso da quello identificato invece in Toscana e Lazio".
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Il che sembra escludere quantomeno quella provenienza, ma come si spiega la presenza in Puglia di ben tre subspecie di Xylella fastidiosa?
"Non ne farei un caso: occorre considerare che oggi gli organismi nocivi si muovono con il trasporto passivo - le emergenze fitosanitarie da questo punto di vista non sono un evento eccezionale - ma la normativa prevede la sorveglianza del territorio, per la tutela del patrimonio di biodiversità sia agraria che forestale. L'Italia ha un Servizio Fitosanitario Nazionale efficiente, il territorio e le colture vengono tutelate. L'eradicazione resta il fine dell'azione del Servizio Fitosanitario, lì dove ancora possibile".
Proviamo a fare il punto anche su Xylella fastidiosa fastidiosa, come siamo messi a Triggiano?
"In un mese e mezzo a Triggiano sono stati estratti oltre 10mila campioni analizzati con metodi molecolari per sondare la presenza di subspecie fastidiosa, che è dello stesso ceppo già ritrovato in altre parti d'Europa e in questo caso puntiamo all'eradicazione, mentre, come noto, ormai nell'ampia zona infetta da pauca si punta alla convivenza con il patogeno. Tenga presente che a Triggiano abbiamo già individuato ad oggi (5 aprile 2024 Ndr) 41 piante infette; si tratta di 8 viti, 31 mandorli, un ciliegio ed un albicocco".
Perimetrazione aree infette e cuscinetto per Xylella fastidiosa in Puglia ai sensi dell'Atto dirigenziale del 14 marzo 2024 del dirigente del Servizio Fitosanitario della Regione Puglia
La perimetrazione della zona infetta e della zona cuscinetto - del 14 marzo 2024 - sarà ampliata?
"Alcuni ritrovamenti di piante infette già sono localizzati nell'attuale zona cuscinetto, quindi a breve amplieremo la zona infetta e di conseguenza adegueremo la zona cuscinetto. Ricordo che l'individuazione della subspecie fastidiosa è avvenuta a seguito di un monitoraggio dei vettori non previsto dal Regolamento, che lo prescrive solo dentro l'area delimitata. Come Regione Puglia invece lo abbiamo esteso all'area indenne. Si tratta di una misura voluta per accelerare le diagnosi di Xylella fastidiosa pauca nel tentativo, in questo caso, di battere sul tempo il diffondersi dell'infezione e contenerla".
Torniamo a Xylella fastidiosa multiplex, riscontrata in agro di Santeramo a circa 35 chilometri più ad Ovest della zona cuscinetto per Xylella fastidiosa pauca, come è avvenuto il ritrovamento dei due mandorli infetti?
"Semplicemente con il monitoraggio ordinario per Xylella fastidiosa pauca in area indenne, dove abbiamo l'obbligo di caratterizzazione del batterio quando si presenta la positività di Xylella fastidiosa. Così è saltata fuori la subspecie multiplex e ne è stato identificato il genoma, che come le dicevo è diverso da quello trovato in altri casi in Europa".
Su fastidiosa e multiplex si punta all'eradicazione?
"Su Triggiano e Sant'Eramo noi ora stiamo lavorando per costruire il quadro epidemiologico e tentare di datare l'introduzione del batterio, in modo da decidere se eradicare o contenere. È auspicabile e prevedibile che si possa ancora eradicare, ma esistono differenze tra i due casi".
Quali sono le differenze?
"Per quanto riguarda l'infezione da Xylella fastidiosa fastidiosa ritrovata in agro di Triggiano, stiamo inviando i dati rilevati in nostro possesso all'Università di Berkeley in California, dove c'è il più grande archivio di dati su questa subspecie, perché quello Stato notoriamente ha subìto e sta subendo questa infezione. A questo punto c'è la possibilità di stimare la datazione dell'introduzione del patogeno, a seconda del numero di mutazioni subite. Se la datazione dell'infezione risulterà recente si continuerà con l'eradicazione immediata delle piante infette e delle piante presenti nel raggio di 50 metri, altrimenti si valuteranno misure alternative. Leggermente diverso il caso più recente di Santeramo, dove per la subspecie multiplex dobbiamo ancora individuare il percorso per poter datare il momento dell'introduzione del patogeno, così da poter ugualmente definire l'azione più opportuna da intraprendere".