2024
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Olivo, come difendersi dall'oziorrinco

Una breve guida alle tecniche di lotta utilizzabili in vivaio, in oliveto e in giardino per contrastare questo insetto nei casi in cui può diventare problematico

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Tipici danni da oziorrinco su foglie di olivo (Foto di archivio)

Fonte immagine: Michelle Iannizzotto - Wikipedia

Gli oziorrinchi sono un gruppo di piccoli coleotteri di colore scuro, riconoscibili dal capo allungato, il torace stretto e l'addome piuttosto largo, dall'aspetto coriaceo e con delle caratteristiche sottili striature in rilievo.

 

L'olivo è attaccato soprattutto dalla specie Otiorhynchus cribricollis, anche se qualche volta può subire dei danni anche da altre specie simili, come Otiorrhynchus armatus.

 

Otiorhynchus cribricollis da adulto è piuttosto piccolo, circa 8 millimetri di lunghezza, di colore scuro opaco, mentre le larve sono biancastre, di circa 5 millimetri di lunghezza che vivono nel terreno.

 

Il ciclo biologico è piuttosto semplice: le femmine in estate depongono uova non fecondate nel terreno, da cui si sviluppano le larve che si nutrono di radici di piante erbacee e diventeranno adulte l'estate successiva, dando origine a nuove femmine che deporranno nuove uova.

 

Gli adulti invece si nutrono soprattutto di foglie ed è in questo modo che causano i danni agli olivi.

 

Tuttavia, è difficile osservare gli insetti sulle piante perché escono e si nutrono di notte - risalendo dal tronco perché non volano - mentre durante il giorno stanno riparati a terra.

 

L'oziorrinco quindi è rilevabile soprattutto dai danni: la presenza di foglie - in particolare quelle più giovani -  mangiate a partire dai margini, che possono assumere addirittura un aspetto dentellato, come nelle foto sopra, all'inizio dell'articolo.

 

I danni possono comparire da giugno a ottobre in concomitanza con la stagione attiva degli adulti.

 

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Un adulto di Otiorrhynchus cribricollis 

(Fonte: Slimguy - Wikipedia)

 

Solitamente si tratta di danni non particolarmente gravi, soprattutto su oliveti in produzione, ma possono dare seri problemi in vivaio o su piante giovani, dove in alcuni casi può essere compromessa l'attività fotosintetica fino ad arrivare a disseccamenti o anche alla morte delle piante.

 

La lotta all'oziorrinco sull'olivo si basa soprattutto sulla lotta alle larve e in qualche caso agli adulti, per quanto in commercio ci siano pochi prodotti registrati.

 

In vivaio, dove possono esserci problemi maggiori, è consentito l'uso di geodisinfestanti a base di lambda-cialotrina, che però non sono ammessi in agricoltura biologica.

 

In oliveto, invece, si può intervenire solo con olio bianco, ammesso anche in biologico, che ha un'attività abbattente contro gli adulti.

 

Un'ottima azione preventiva, sia in vivaio che in oliveto, può essere fatta con la lotta biologica usando nematodi parassiti delle larve di oziorrinco, in particolare quelli della specie Heterorhabditis bacteriophora oggi facilmente reperibili in commercio.

 

Questi nematodi hanno una temperatura ottimale tra i 12 e i 28 gradi centigradi e devono essere applicati su terreno umido, quindi il momento migliore per l'applicazione è la primavera, specialmente se non si dispone di un impianto di irrigazione.

 

Ovviamente nel caso si vogliano usare i nematodi parassiti non si devono usare geodisinfestanti, che avrebbero un effetto negativo anche sui nematodi.

 

In caso di poche piante è possibile usare anche una lotta meccanica, con delle trappole costituite da bande viscose messe attorno al fusto, che impediscono la risalita notturna degli adulti.

 

Sono poi disponibili tutta una serie di corroboranti a base di varie sostanze come bicarbonato, lecitine, gel di silice, polifenoli, oli vegetali, propoli, polveri di roccia e saponi, che possono essere utili soprattutto in presenza di danni lievi.

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