2024
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Cercospora della barbabietola da zucchero: le soluzioni disponibili

Un patogeno alla volta: la cercospora della barbabietola da zucchero colpisce gli apparati fogliari diminuendone la capacità di sintetizzare saccarosio, a danno delle produzioni finali

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In estate si assiste agli attacchi più intensi, poiché si verificano le condizioni preferite dal patogeno

Fonte immagine: AgroNotizie® (modificata)

La coltura della barbabietola da zucchero è stata fortemente ridotta in Italia, restringendone la presenza solo in alcune aree per lo più a cavallo fra Romagna e Veneto. Alle patologie che la affliggono, però, poco importa la superficie in ettari, continuando a colpire ciò che rimane minacciandone le rese. 

 

Fra queste spicca la cercospora (Cercospora beticola), un ascomicete di cui sono note due razze, C1 e C2, le quali sono in grado di ridurre le rese in zucchero fino a punte del 50% se non adeguatamente controllata da specifici fungicidi. La razza C2 causa infezioni generalmente più aggressive.

 

Anche in assenza della coltura, la cercospora può però sopravvivere su altre piante, come per esempio quelle del genere Plantago, Amaranthus o Chenopodium, rendendo più difficile il suo controllo anche quando si seguano le più opportune rotazioni colturali.

 

Danni alla coltura 

In estate si assiste agli attacchi più intensi, poiché si verificano le condizioni preferite dal patogeno, cioè alta umidità relativa e termiche elevate. A fronte di tali scenari, la malattia colpisce duramente tutti gli organi verdi della pianta manifestandosi inizialmente con areole puntiformi che successivamente imbruniscono, mostrando un’area centrale più chiara e il caratteristico alone violetto. Le macchie possono in seguito confluire, causando nei casi più gravi il completo disseccamento fogliare.

 

La perdita di superficie fotosintetizzante viene quindi compensata dalla pianta emettendo nuove foglie, fenomeno che però assorbe energia e nutrienti, ritardando e riducendo l'accumulo di zucchero nelle radici.

 

Pratiche agronomiche consigliate

Per diminuire le potenzialità aggressive del patogeno è bene seguire comunque delle razionali rotazioni colturali alternando la barbabietola da zucchero con cereali a paglia, mais e leguminose, anche foraggere come l'erba medica. Bene in tal caso adoperarsi per controllare al meglio anche le infestanti sulle quali la cercospora può comunque sopravvivere. 

 

Altra buona norma è quella di eliminare correttamente i residui colturali infetti, come pure quella di seminare varietà più tolleranti e preferenzialmente conciate con i fungicidi concepiti per tale pratica. Bene inoltre non eccedere con la densità di semina e con le concimazioni azotate.

 

I fungicidi disponibili

A seguire sono riportate le 17 sostanze attive contenute nei 58 formulati commerciali al 10 luglio 2024 riportati su Fitogest® come autorizzati in Italia su barbabietola da zucchero (in produzione) contro la cercospora. Fra parentesi viene riportato il numero di formulati esistente per ogni sostanza attiva e/o miscela, con indicati anche gli intervalli di sicurezza (PHI). NN sta per "non necessario".

 

Nota bene: gli intervalli di sicurezza possono variare in funzione dei formulati, quindi si consiglia di consultare sempre attentamente l'etichetta dello specifico prodotto che si intende utilizzare.

 

L'asterisco indica infine che i prodotti contenenti quella sostanza attiva sono autorizzati anche in agricoltura biologica

 

Come consiglio generale, si avanza quello di utilizzare formulati contenenti sostanze attive dai modi d'azione complementari, al fine di ostacolare l'insorgenza di eventuali fenomeni di resistenza:

 

Nota: per consultare i prodotti a base delle sostanze attive sopracitate, cliccare il pulsante "Trova i prodotti a base di..." nella pagina corrispondente su Fitogest®.

 

In caso di segnalazioni sulle informazioni contenute nell'articolo, contattare direttamente la redazione di AgroNotizie® all'indirizzo: redazione@agronotizie.it


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