Capitolo “Tavole Rotonde” - allegato alla rivista trimestrale "la difesa delle piante" - pag. 89-112
Autori: B. Bagnoli
In Toscana, allo stato attuale, i problemi dovuti a insetti e acari sono in viticoltura relativamente modesti, in rapporto a quelli derivanti dalle malattie crittogamiche o presenti in altre regioni ialiane. In molti casi non risulta necessario alcun intervento insetticida o acaricida. Le specie che rivestono maggiore importanza economica sono Lobesia botrana (Den. & Schiff.) (Tortricidae), Eotetranychus carpini (Oud.), Panonychus ulmi (Koch) (Tetranychidae), Empoasca vitis (Göthe) (Cicadellidae) e Theresimima ampelophaga Baile-Barelle (Zygae-nidae). L. botrana che costituisce il fitofago chiave, presenta tre generazioni all'anno e in alcuni biotopi l'inizio di una quarta. Solo le generazioni carpofaghe possono determinare danni economici alla produzione e richiedere misure di controllo in particolare per la difesa di cultivar a grappolo compatto. Di solito la seconda generazione è la pi๠dannosa per le varietà a maturazione precoce, mentre la terza è la pi๠importante per i vitigni a maturazione tardiva. Le possibilità di regolare le popolazioni della lobesia con applicazioni di formulati a base di Bacillus thuringiensis Berliner e le popolazioni dei Tetranichidi mediante il potenziamento diretto o indiretto del controllo biologico esercitato dai Fitoseidi, permettono in molte aree vitocole di eliminare l'impiego dei tradizionali insetticidi e acaricidi chimici.
Parole chiave: fitofagi, vite, difesa integrata, Toscana
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