Capitolo “Fitofagi e fitomizi” - volume primo - pag. 451-456
Autori: S. Lembo, A. Morando, D. Morando, G. Ravizza
Prove di lotta contro le tignole della vite (Lobesia botrana 80-85% ed Eupoecilia ambiguellà ) sono state condotte nel biennio 1998-1999 in Piemonte, nel Monferrato artigiano, in un vigneto di Chardonay allevato a Casarsa, tradizionalmente molto attaccato da questi fitofagi. Nel 1998, con il 69% di grappoli colpiti sul testimone, tutti i prodotti saggiati sono riusciti a contenere i danni in modo significativo, evidenziando però notevoli differenze di efficacia. I risultati migliori sono stati ottenuti dagli esteri fosforici, dal preparato biologico e dai regolatori di crescita, mentre l'olio estivo ed in particolare il piretro sono riusciti a controllare un minor numero di larve. Nel 1999, invece, a causa di un fortissimo attacco (98,7% di grappoli colpiti sul testimone con 7,5 acini bucati/grappolo), l'azione dei prodotti, pur risultando significativa, è stata meno risolutiva, con danni sui grappoli compresi fra il 53 e il 90%. La causa dell'insuccesso va ricercata sia nell'aggressività e diffusione delle larve, sia nella conduzione del vigneto, dove la fittezza della vegetazione, causata dall'assenza di interventi di potatura verde, ha ostacolato il raggiungimento dei grappoli da parte dei prodotti.
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