Capitolo “Difesa da funghi, batteri, fitoplasmi, virus” - volume secondo - pag. 331-338
Autori: Maurizio Bonanzinga, Piero Braccini, Roberto Martellucci, G. Nardi
L’oidio (Erysiphe necator Schw.) è la più importante patologia che attacca le viti in molte aree del mediterraneo. L’ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura in Toscana) ha svolto prove antioidiche nel suo vigneto biologico di Grosseto. La sperimentazione, iniziata nel 2005 e proseguita per cinque stagioni, ha voluto valutare l’efficacia di diversi fungicidi ammessi dal Regolamento Europeo 834/07. Negli anni sono state valutate in totale 12 tesi più il testimone non trattato. Lo schema sperimentale adottato è stato quello a blocchi randomizzati dove ogni tesi è stata ripetuta su quattro parcelle, ciascuna composta da 12 piante. Durante il ciclo vegetativo della vite sono stati effettuati dei rilievi per valutare sia la diffusione della malattia sia la superficie percentuale di grappoli colpita dall’oidio. I risultati hanno evidenziato una buona efficacia dei fungicidi a base di zolfo Heliosoufre S, Tiovit Jet e Liquizol M nel controllo del patogeno. La sperimentazione ha anche mostrato che lo zolfo è tuttora necessario per proteggere il vigneto e che una buona protezione antioidica si ottiene comunque usando fungicidi con una bassa concentrazione di zolfo. Riguardo all’utilizzo di prodotti senza zolfo i risultati più interessanti sono stati forniti dal bicarbonato di sodio, ma sono necessarie ulteriori indagini. Parole chiave: oidio, viticoltura biologica, prove di campo, zolfo
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