Septoriosi del pomodoro: le soluzioni disponibili
Un patogeno alla volta: fra le avversità del pomodoro figurano le septoriosi. Cinque le sostanze attive efficaci contro il patogeno, contenute in 59 diversi formulati: il rame domina per numero di prodotti
Fra le patologie che affliggono il pomodoro da industria si annoverano anche le septoriosi. Contro Septoria lycopersici vanno quindi impiegati specifici fungicidi atti a contenerne le proliferazioni, meglio se efficaci anche contro altre malattie come per esempio peronospora e alternaria.
Biologia e danni
Il patogeno si conserva in inverno soprattutto nei residui delle piante infette rimasti in campo. Quando le condizioni termiche risultano ottimali, ossia tra i 15 e i 28°C con optimum a 25°C, i conidi vengono diffusi dall'azione combinata delle piogge e delle correnti d'aria, provocando infezioni che si realizzano per via stomatica.
Le piante di pomodoro possono risultare suscettibili a qualsiasi stadio di sviluppo, osservandosi danni soprattutto sulle foglie, più raramente sui fusti, in forma di macchie circolari del diametro di 2-4 mm, con margine bruno e porzione centrale di colore cenerino. All'interno delle macchie si possono infine osservare punteggiature nere formate dai corpi fruttiferi (picnidi) del fungo. Nei casi più gravi le foglie colpite disseccano e cadono, lasciando spoglia l'intera pianta.
Interventi agronomici
Come prima precauzione è sempre bene impiegare seme controllato e sano, come pure è consigliabile effettuare rotazioni colturali con altre specie non suscettibili alla Septoria. Dutante la stagione è poi bene evitare ristagni idrici, preparando adeguatamente il terreno ed effettuando irrigazioni razionali.
I fungicidi disponibili
A seguire sono riportate le 5 sostanze attive che risultano efficaci su Septoria contenute nei 59 formulati commerciali al 20 gennaio 2025 riportati su Fitogest® come autorizzati in Italia su pomodoro (in produzione) contro Septoria lycopersici. Fra parentesi viene riportato il numero di formulati esistente per ogni sostanza attiva e/o miscela, con indicati anche gli intervalli di sicurezza (PHI). NN sta per "non necessario".
Numericamente, il rame rappresenta la soluzione più gettonata fra le 59 disponibili, figurando sia da solo, sia in abbinamento con altre sostanze attive. In alcune miscele fra quelle sotto riportate il partner può non possedere un'azione diretta significativa sul patogeno ed è presente al fine di controllare altre patologie, per esempio la peronospora.
Nota bene: gli intervalli di sicurezza possono variare in funzione dei formulati, quindi si consiglia di consultare sempre attentamente l'etichetta dello specifico prodotto che si intende utilizzare.
L'asterisco indica infine che i prodotti contenenti quella sostanza attiva sono autorizzati anche in agricoltura biologica.
Come consiglio generale, si avanza quello di utilizzare formulati contenenti sostanze attive dai modi d'azione complementari, al fine di ostacolare l'insorgenza di eventuali fenomeni di resistenza:
- difenoconazolo (15 formulati; PHI 7 giorni);
- folpet (8 formulati; PHI 7 o 10 giorni);
- folpet +rame - solfato tribasico di rame (1 formulato; 7 giorni);
- rame - idrossido di rame (12 formulati; PHI 3, 10 o 20 giorni)*;
- rame - idrossido di rame + rame - solfato tribasico di rame (2 formulati; PHI 3 giorni)*;
- rame - ossicloruro di rame (5 formulati; PHI 3 o 10 giorni)*;
- rame - ossicloruro di rame + cimoxanil (2 formulati; 10 giorni);
- rame - ossicloruro di rame + zolfo (3 formulati; PHI 5 giorni)*;
- rame - solfato tribasico di rame (11 formulati; PHI 3 o 10 giorni)*.
- rame - solfato tribasico di rame + cimoxanil (1 formulato; PHI 3 giorni).
Nota: per consultare i prodotti a base delle sostanze attive sopracitate, cliccare il pulsante "Trova i prodotti a base di..." nella pagina corrispondente su Fitogest®.
In caso fossero sfuggite alla ricerca alcune sostanze attive, si prega le aziende distributrici dei formulati che le contengono di segnalarlo cortesemente alla redazione di AgroNotizie®: redazione@agronotizie.it.
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