Brixton: un solo erbicida, molti vantaggi
A base di cletodim, il nuovo erbicida di Sipcam Italia gode di un'etichetta estremamente ampia, trovando i propri impieghi chiave su soia, riso, vite, frutticole e pomodoro
Nuove soluzioni si affacciano al mercato dei diserbi, sempre avido di alternative tecniche con cui gestire le molteplici flore infestanti delle colture agrarie, incluse quelle in cui compaiano anche popolazioni divenute nel tempo resistenti a specifiche famiglie chimiche.
In tal senso figura di recente autorizzazione Brixton di Sipcam Italia. Erbicida sistemico di post emergenza, Brixton è formulato come concentrato emulsionabile di pratico dosaggio e contiene cletodim in ragione di 180 grammi per litro.
Brixton è la soluzione ideale per il controllo delle infestanti graminacee annuali e perenni di un ampio ventaglio di colture agrarie, inclusive di vite, numerose frutticole e orticole, nonché soia, riso, patata, pomodoro e altre colture industriali come per esempio il colza.
Come agisce Brixton nelle malerbe
Prodotto pronto all'uso, grazie alla presenza di uno specifico coformulante, Brixton non necessita di coadiuvante che ne migliorino le performance sulle malerbe. Da queste l'erbicida viene assorbito per via fogliare e traslocato velocemente nelle radici e nella parte area delle infestanti grazie alla sua spiccata sistemia basipeta e acropeta.
Dal punto di vista chimico, cletodim appartiene alla famiglia chimica dei cicloesanedioni-ossime ed è classificato all'interno del Gruppo Hrac 1, dal momento che espleta nelle infestanti una veloce Inibizione dell'enzima Acetil-CoA Carbossilasi.
Fra le specie sensibili a Brixton, oltre al Loglio, figurano le più diffuse foglie strette, come per esempio Avena, forasacco (Bromus spp.), gramigna (Cynodon dactylon), sanguinella (Digitaria sanguinalis), giavoni (Echinocloa crus galli), coda di volpe (Alopecurus myosuroides), orzo selvatico (Hordeum spp.), riso crodo (Oryza sativa var. sylvatica), falaride (Phalaris spp.), fienarola (Poa spp.), lisca (Scirpus nodosus), pabbio (Setaria spp.), panico (Panicum spp.), sorghetta (Sorghum halepense), nonché eventuali ricacci di cereali.
Punti di forza di Brixton
Molteplici sono le condizioni di campo che possono beneficiare dei trattamenti con Brixton. Per esempio, in risaia è possibile utilizzarlo per il controllo del riso crodo adottando la pratica della falsa semina. Su soia espleta invece l'ottimale controllo delle graminacee anche in condizioni di campo difficili, come per esempio nei casi in cui vi siano resistenze conclamate ai cosiddetti "Fop".
Sulle colture arboree, olivo incluso, Brixton è al momento l'unico esponente della sua famiglia chimica a essere autorizzato, potendo controllare anche le foglie strette divenute nel tempo resistenti a glifosate, come per esempio il loglio.
Su pomodoro da industria, infine, Brixton può essere miscelato con successo ai più comuni erbicidi impiegati per il controllo delle infestanti dicotiledoni, risolvendo con un solo passaggio le problematiche legate alla competizione delle malerbe.
Dosi di impiego
Le dosi da utilizzare variano in funzione della coltura e dello stadio delle infestanti. In caso queste siano ai primi stadi di sviluppo, ovvero da 2-3 foglie fino a prima dell'accestimento, è possibile impiegare Brixton a 1 litro per ettaro. La dose sale a 1,4 litri per ettaro tra inizio e fine accestimento.
Infine, su riso crodo va dosato a 1-1,6 litri per ettaro fra la fase di 2-3 foglie vere sino a inizio accestimento. In quest'ultimo caso è necessario applicare la dose più alta, preferibile questa soprattutto quando ci si trovi di fronte ad alti livelli di infestazione di graminacee miste, oltre che di riso crodo, e quando siano presenti stadi fenologici più avanzati.