Capitolo “Difesa da insetti, acari, nematodi, molluschi” - volume primo - pag. 335-342
Autori: F. Molinari, A. Schiaparelli
I feromoni degli insetti hanno rivoluzionato da quasi quarant’anni le strategie di difesa delle colture. A parte l’impiego nel monitoraggio, ormai entrato nelle normali pratiche a supporto della difesa delle colture, l’inibizione degli accoppiamenti è l’obiettivo maggiormente perseguito; alcuni sistemi provocano nei maschi la saturazione del sistema di percezione ed elaborazione del segnale, altri creano una quantità di false tracce che distolgono i maschi dalla ricerca della femmina, altri ancora mascherano i segnali naturali sovrapponendo una quantità di feromone sintetico alle tracce naturali. Un altro metodo di utilizzo dei feromoni è il metodo attratticida, che comporta l’attrazione degli insetti verso fonti avvelenate. L’applicazione di feromoni è in rapida crescita, spinta sia dai progressi della ricerca, sia dall’evolversi del panorama dei mezzi di lotta disponibili. In Italia le colture maggiormente interessate sono le pomacee, le drupacee e la vite. Gli ultimi anni vedono una notevole espansione dell’utilizzo dei modificatori del comportamento, non necessariamente in contrapposizione all’uso degli insetticidi, ma come uno dei differenti mezzi di difesa, il cui impiego viene integrato secondo le necessità con gli altri oggi disponibili, microbiologici e chimici. Parole chiave: monitoraggio, cattura massale, confusione sessuale, Italia
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